Sindrome dell’ovaio policistico: si può concepire?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 22/05/2020 Aggiornato il 22/05/2020

Tutti gli accorgimenti volti a risolvere il sovrappeso (dieta ipocalorica e movimento) sono utili per favorire la possibilità di dare inizio a una gravidanza.

Una domanda di: Valentina
IHo 30 anni e sono affetta da sindrome ovaio policistico, non trattata adeguatamente e scoperta in età adolescenziale.
Ora sono alla ricerca di un figlio, primo rapporto non protetto avuto da due settimane. Purtroppo le mestruazioni sono tornate. In età adolescenziale, il ciclo mestruale (cioè l’intervallo di tempo tra l’inizio di una mestruazione e l’inizio di quella successiva n.d.r.) è stato irregolare, ma sempre presente, negli ultimi
anni è tornato regolare: 28 giorni, flusso normale (né scarso, né abbondante). Ho letto che molte donne non hanno mastruazioni, a me fortunatamente
non sono mai sparite. Presento i sintomi della Pcos ( irsutismo, diabete di tipo 2, obesità di moderata entità). Sono attualmente in cura presso un
centro diabetologico (prendo solo metformina) e vorrei cominciare a intraprendere un serio percorso presso un ginecologo per il raggiungimento
del mio desiderio. Alla luce di quanto descritto, ci sono consigli che potrei adottare per avere un bambino con la mia sindorme? C’è la
possibilità che non possa averne in modo naturale? Grazie per la cortese risposta che vorrete fornirmi.
Saluti.
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Gentile Valentina, mi scusi se l’ho fatta attendere finora per una risposta ai suoi dubbi.
Credo lei sia sulla buona strada per coronare il suo sogno di diventare mamma…non da ultimo perché la metformina viene soprannominata “farmaco cicogna”!
Avere la sindrome dell’ovaio policistico e una diagnosi di diabete di tipo 2 rende molto importante a mio avviso un percorso serio con il diabetologo ed eventualmente anche con un nutrizionista, in modo da ottimizzare la glicemia basale e postprandiale, evitando sia i picchi in eccesso che i cali ipoglicemici.
Sappiamo che in gravidanza, in caso insorga ex novo il diabete, la dieta ipocalorica e l’esercizio fisico sono il cardine della terapia, solo quando queste non siano sufficienti si ricorre all’insulina o in alcuni casi alla metformina.
Nel suo caso sarebbe auspicabile tentare di correggere il sovrappeso in vista del concepimento in quanto ne risentirebbe positivamente sia in termini di ovulazione/regolarizzazione del ciclo mestruale, sia sulla prevenzione dei difetti congeniti del nascituro.
Insieme alla dieta volta a perdere peso è utile abbinare un blando esercizio fisico quotidiano (ad esempio, mezz’ora di camminata a passo sostenuto) così da interrompere il circolo vizioso dell’insulinoresistenza.
Rispetto alla domanda che mi pone alla fine della lettera, aggiungerei anche che è utile assumere acido folico 1 compressa al giorno da 400 microgrammi, lontana da the e latticini, per tutto il tempo di ricerca della gravidanza e almeno fino alla conclusione del primo trimestre. Questa vitamina serve a formare correttamente la colonna vertebrale del suo bimbo/a e anche per produrre nuovi globuli rossi, di cui sia la mamma che il bambino avranno parecchio bisogno nel corso della gravidanza.
Altro consiglio che mi sento di darle è di imparare un metodo naturale da un’insegnante Camen, Roetzer o Billings (le 3 scuole di metodi naturali accreditate oggi in Italia) così da poter individuare con più precisione il suo periodo fertile, oltre che migliorare l’intesa e la complicità di coppia alla ricerca della gravidanza…vedrete che vi appassionerete e, chissà, potrebbe anche darsi che vi tornino utili per distanziare le gravidanze successive…mai dire mai!
Spero di averla rincuorata, a disposizione se desidera, cordialmente.

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