Gentile dott. Lacchini,
È vero che assumere una donna in corso di gravidanza è considerata truffa ai danni dello Stato?
Le pongo questa domanda in quanto dalle risorse umane dell’azienda per cui lavoro ho chiesto se fosse possibile passare dall’autonomo occasionale direttamente al tempo determinato e mi è stato risposto così.
La storia parte da marzo 2018 in cui inizio una formazione non retribuita presso un importante struttura pubblica committente di questa azienda con cui firmo il 1 giugno 2018 la collaborazione autonoma occasionale. La proposta era collaborazione sino al raggiungimento dei 5000 euro per legge, per poi passare al determinato, con rapporto di lavoro part time per una durata di 12 mesi. Specifico che appena scoperta la gravidanza intorno il 20 aprile l\’ho prontamente comunicato in azienda. Ovviamente i vincoli di non subordinazione, di orario ecc. non sono rispettati in quanto a tutti gli effetti sono vincolata a loro. Poi penso anche che se così come mi hanno detto è vero superati i famosi 5000 euro mi manderanno a casa.
C’è qualcosa che posso fare o è giusto così? La ringrazio in anticipo per la sua risposta.
Alessandro Lacchini
Buongiorno Claudia,
per poter esprimere un parere compiuto sulla Sua situazione lavorativa, avrei bisogno di avere maggiori particolari in proposito.
Ciò su cui posso senz’altro già risponderLe, è il quesito sulla legittimità dell’assunzione di una donna in gravidanza.
Non mi consta che esista alcun limite all’avvio di un rapporto di lavoro subordinato ove la lavoratrice sia in stato interessante, anche avanzato.
Perché si possa ipotizzare l’ipotesi di truffa ai danni dello stato, come paventato dalla Sua azienda, andrebbe dimostrato un intento fraudolento delle parti, ma mi pare un’ipotesi che nulla ha a che spartire con la Sua condizione. Sono a disposizione per ogni chiarimento e Le invio i miei migliori auguri per la prossima nascita.
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