Salve dottoressa, ho appena letto il suo bellissimo messaggio, mi ha davvero fatta sentire compresa, è stata un’esperienza dolorosissima, è stato il primo figlio, dalla parte del mio compagno ci sono familiari che hanno avuto aborti al primo figlio, non so se sia una cosa ereditaria, come comportarmi con il secondo, prendevo Multicentrum mamma…ho fatto la visita di controllo, tutto benissimo, aspettiamo solo il prossimo ciclo, sperando che non ci succeda più un evento così brutto. Le volevo dire che i dolori iniziali avuti a 4+3, sono stati uguali a quelli che ha avuto mia madre per due gravidanze intere e in ospedale mi hanno detto che erano dovuti al cambiamento dell’utero. Se il feto non cresceva bene non sarebbe dovuto risultare nella beta o nella prima ecografia? Mi hanno lasciato tanti dubbi, come il perché abbiano messo aborto interno e non spontaneo, e anche perché hanno detto che risultava di 8 settimane e non 9 e qualche giorno come lei ha detto. E ultima domanda: mi hanno tenuta al pronto soccorso 3 ore e mezzo contate quando sono andata il 18 febbraio: secondo lei si poteva salvare se mi avessero visitata subito? Per quanto riguarda i movimenti, sì è strano ma vero, mia madre ci ha sentiti muovere a 10 settimane. La ringrazio tantissimo per tutto è davvero gentilissima e comprensiva.
Elisa Valmori
Salve signora, capisco che tutte queste domande le sono di intralcio per ritrovare la serenità e mi applico per esserle di aiuto nuovamente. Credo però che sarebbe davvero importante che lei avesse una ginecologa di riferimento con cui confrontarsi a tu per tu per poter essere rassicurata completamente. Il fatto che anche nella famiglia di suo marito ci siano stati degli aborti spontanei al primo figlio nei familiari, non mi pare sufficiente a spiegare quello che è accaduto a voi. Potrebbe essere stata una coincidenza oppure frutto di uno stile di vita simile, capace di interferire con la fertilità di coppia (ad esempio, fumo di sigaretta, assunzione di alcoolici…). Quindi direi che per ricercare un secondo figlio non occorrono indagini specialistiche ulteriori, ma è utile avere uno stile di vita sano (intendo quindi la dieta, l’idratazione, le ore di sonno, l’esercizio fisico…sono tanti i modi per prendersi cura della propria salute!) Poi le raccomando di assumere acido folico 1 compressa al giorno da 400 microgrammi per tutto il periodo di ricerca della gravidanza e almeno il primo trimestre della stessa. Dato che stava assumendo Multicentrum mamma, potrebbe essere intelligente proseguire direttamente con questo multivitaminico che già aveva sperimentato. Lei mi chiede “Se il feto non cresceva bene non sarebbe dovuto risultare nella beta o nella prima ecografia?” Guardi, in realtà alla sua prima ecografia il piccolo era indietro di due settimane e questo a volte non è un problema ma più facilmente è un segnale pronostico negativo che ci mette il dubbio che la gravidanza per qualche motivo ancora a noi sconosciuto, è forse destinata ad interrompersi. Quanto alle beta, sono ancora meno indicative dell’ecografia. Le beta ci aiutano a capire se una gravidanza sia o meno in evoluzione (salgono oppure no rispettivamente) e ci guidano nella diagnosi e nella gestione della gravidanza extrauterina, ma non ci predicono il futuro di quella gravidanza particolare. Rispetto alla terminologia di aborto interno invece che spontaneo la differenza è questa: in caso di aborto interno noi vediamo all’ecografia la camera gestazionale in utero priva di embrione oppure con l’embrione ma senza più il battito cardiaco. Solitamente non sono ancora iniziate le perdite ematiche vaginali in quanto l’interruzione della gravidanza è relativamente recente. Si definisce aborto spontaneo il processo in cui, oltre ad essersi fermata, la gravidanza si risolve spontaneamente con l’espulsione della camera gestazionale. L’aborto spontaneo può essere a sua volta completo o incompleto e nel secondo caso è possibile che sia necessario un intervento medico (farmacologico o chirurgico) per ottenere la completa pulizia dell’utero precedentemente gravido. Rispetto alla domanda se il piccolo si sarebbe potuto salvare le posso dire onestamente che non ritengo ancora alla nostra portata di medici il poter evitare un aborto interno. Sappiamo ancora troppo poco del miracolo della vita per essere in grado di correggere ciò che non va nelle sue prime fasi di sviluppo. Inoltre bisogna fare i conti anche con la selezione naturale che impedisce lo sviluppo in caso di patologie fetali incompatibili con la sopravvivenza. E’ possibile che nella prossima gravidanza il ginecologo le proponga delle terapie a base di progesterone o di acido acetilsalicilico (meglio noto come cardioaspirina) per tentare di sostenere le prime fasi della gravidanza e in particolare il delicato processo di formazione della placenta. Non so se sono stata troppo “cruda” nel mio linguaggio, ma spero di aver risposto alle sue domande. Le sono vicina e spero di averla rincuorata, cordialmente.
Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.