Gentile dottoressa, Le scrivo in merito alla mia prima gravidanza. Premetto
che l’ultimo ciclo mestruale risale al 14 aprile scorso e che ho eseguito un’ecografia
in data 24 aprile che non evidenziava alcuna gravidanza in atto. In seguito
alla mancanza delle mestruazioni nel mese di maggio, eseguo un test di gravidanza, il
cui esito è stato positivo, e l’esame del beta-hCG, il cui valore alla data
del 27 maggio è di 14.408,0 mU/ml. Accertato lo stato di gravidanza, eseguo
una prima visita ginecologica in data 01 giugno, nella quale il ginecologo
evidenza la presenza del sacco gestazionale e del sacco vitellino ma non
dell’embrione. Conclude diagnosticando un caso di uovo chiaro. Conservando
qualche dubbio, mi sottopongo ad un’ulteriore ecografia a distanza di una
settimana. L’ecografia evidenzia un sacco gestazionale di 23,5 mm, un sacco
vitellino di 5,2 mm e la presenza di una struttura embrionale (CRL= 2,4mm) e
l’assenza di battito cardiaco: il medico diagnostica pertanto un caso di
aborto interno ed evidenzia la necessità di effettuare il raschiamento.
Fugato ogni dubbio, mi rivolgo pertanto lo stesso giorno al locale
presidio ospedaliero per seguire la procedura suggerita per effettuare il
raschiamento. Durante la visita però la ginecologa prima di confermare
quanto diagnosticato nell’ ecografia a cui mi ero sottoposta, per
sincerarsi dell’interruzione effettiva della gravidanza, mi sottopone ad
una nuova ecografia e mi indica di effettuare un ulteriore valore del beta-hCG, eseguito per 2 volte consecutive a giorni alterni ed una nuova
ecografia a distanza di una settimana. Il valore del primo beta eseguito il
giorno seguente è di 32.579,0 mU/ml. Nell’attesa, di eseguire il prossimo
beta e la nuova ecografia, Le chiedo gentilmente di fornirmi un suo parere
al riguardo. Cordiali saluti.
Elisa Valmori
Salve cara signora, mi sembra di poter dire che ben due colleghi su tre hanno avuto forse un po’ troppa fretta di chiudere il cerchio e porre diagnosi di gravidanza non evolutiva (uovo chiaro e aborto interno rispettivamente).
Sarebbe interessante sapere se in precedenza i suoi cicli arrivassero puntuali oppure si facessero attendere.
Ho idea che la sua vicenda possa essere spiegata immaginando che ci sia stato un ritardo nell’ovulazione e quindi anche nel concepimento rispetto a quello che per lei risulta l’inizio dell’ultima mestruazione (ossia il 14 aprile).
Resta comunque molto strana la discrepanza tra i valori molto elevati delle beta-hCG (compatibili con una gravidanza di 7-8 settimane di amenorrea, 5-6 settimane dal concepimento come si può vedere dalla tabella a questo link: https://www.bimbisaniebelli.it/gravidanza/beta-hcg) e il reperto ecografico di embrione tuttora in fase iniziale di sviluppo, senza che sia ancora visibile il battito cardiaco.
Direi che condivido l’indicazione dell’ultima collega di effettuare nuovamente il controllo ecografico a distanza di una settimana (a quel punto, se la gravidanza prosegue come sta facendo ora, si vedrà anche il battito cardiaco dell’embrione).
Quanto al dosaggio delle beta-hCG, essendo già stata diagnosticata la gravidanza in utero ed avendo già dimostrato che sono in netto aumento, sinceramente non le ritengo così indispensabili.
Spero di averle dato fiducia, resto disponibile se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, cordialmente.
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