La ringrazio per la risposta.
Sono appena tornata dalla visita…sacco vitellino, camera gestazionale più grande, echi embrionali….ma niente battito. La dottoressa mi ha
consigliato di aspettare che il mio corpo faccia da sé, in caso contrario
svuotamento cavità uterina. Sa se per quello devo prendere un appuntamento o
andare direttamente in pronto soccorso?
Nel frattempo mi ha già prescritto la mappa cromosomica per me ed il mio
compagno, visto che è il secondo aborto a distanza di pochi mesi.
Mi ha sconsigliato invece di fare il tampone vaginale visto che non ho
disturbi ma vorrei farlo comunque, lei cosa ne pensa? Ci sono altre analisi
che si prevedono in questi casi per evitare succeda nuovamente in futuro?
Grazie.
Elisa Valmori
Salve signora, mi spiace non averle risposto finora e ancor più che le cose siano andate di nuovo come temeva.
Rispetto alla condotta d’attesa in caso di aborto interno, più è precoce la settimana in cui la gravidanza si è interrotta, più è facile che “il suo corpo faccia da sé” e che non sia necessario ricorrere al raschiamento.
Solitamente se si opta per la condotta d’attesa, comunque si fissa una data a distanza di circa un mese per l’eventuale raschiamento. Di solito questo accordo con l’ospedale viene fatto in pronto soccorso, dove si viene inviati su indicazione del ginecologo curante che riscontra l’aborto interno.
E’ importante prendere accordi prima anche per sapere come comportarsi in caso di perdite ematiche a carattere emorragico (non me le aspetto nel suo caso, dovrebbe trattarsi di un ciclo poco più abbondante del solito, forse anche un po’ più doloroso): in questo ultimo caso il raschiamento in ospedale si effettua in urgenza ossia fuori appuntamento.
Quanto agli accertamenti da effettuare dopo 2 aborti spontanei, mi sembra interessante segnalare che sono fattori di rischio di poliabortività: l’età materna maggiore di 35 anni, lo stress, l’esposizione occupazionale o ambientale (ad es. fumo, alcool, esposizione a metalli pesanti, pesticidi, carenza di micronutrienti, esercizio fisico eccessivo), l’obesità materna (ossia un indice di massa corporea >=30).
Tra le cause vere e proprie di poliabortività, riconosciamo queste quattro: anomalie genetiche (quali ad esempio quelle del cariotipo), disordini endocrini (ad esempio diabete o patologie tiroidee ma anche insufficienti livelli di vitamina D), trombofilia e malformazioni anatomiche uterine (ad esempio, presenza di polipi, miomi o setti nella cavità uterina). Per quanto riguarda la fertilità maschile, sono di sicuro rilevanti lo stile di vita (fumo, alcol, esercizio fisico ed indice di massa corporea) e anche lo studio del liquido seminale mediante spermiogramma e spermiocoltura, per quanto sarebbe preferibile una valutazione urologica/andrologica preliminare in modo da raccogliere l’anamnesi, effettuare l’esame obiettivo e prescrivere gli eventuali accertamenti del caso.
Mi dispiace che ben due gravidanze non siano andate a buon fine: è proprio drammatico dover fare i conti con la perdita dei figli!
Quello che mi sento di valorizzare, è la possibilità di essere ancora più uniti come coppia nel sostenersi in questo dolore e nel far crescere l’amore reciproco e il desiderio che questo amore porti frutto…ve lo auguro di cuore!
A disposizione se desidera, cordialmente.
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