Ho una bambina di 9 mesi allattata esclusivamente al seno, sin dalla nascita e a tutt’oggi, che fino allo svezzamento (a 5 mesi e mezzo) non mi ha mai dato problemi di risvegli durante la notte. Da piccolissima, circa 3 mesi, di notte dormiva anche 8-10 ore di fila, mentre da quando l’ho svezzata ha cominciato ad avere un sonno intermittente è minore regolarità nella routine giornaliera. È una bambina moooolto attiva e vivace (a 4 mesi e mezzo gattonava e attualmente muove i primi passi), ha sempre qualcosa da fare e non sta mai ferma. Cresceva esponenzialmente, poi un po’ prima dello svezzamento ha cominciato a rallentare (forse è anche normale altrimenti a quest’ora con quella curva di crescita sarebbe stata gigante). Attualmente il suo comportamento è il seguente: La mattina quando si sveglia (tra le 7:30 e le 8:30) beve un po’ di latte, poi gioca e a metà mattina (tra le 9:39 e le 10:30) si addormenta di nuovo attaccandosi al seno. Dorme circa 30-40 minuti e si risveglia. Intorno alle 11:30 mangi la pappa e verso le 13:30-14:00 si riaddormenta sempre attaccandosi al seno. Dorme altri 40 minuti massimo (di rado capita che si faccia 1 h -1 h e 30 di sonno) poi si sveglia e gioca. Intorno alle 16:00 le do la frutta ed alle 19:30 circa cena. Arriva alla cena spesso capricciosa perché stanca. Io mi accorgo che è assonnata e provo ad addormentarla ma non sempre ci riesco, anche perché si avvicina l’ora di cena e se non si addormenta verso le 18:00 lascio stare e tiro fino alla cena. Tuttavia il fatto di essere assonnata nella maggior parte dei casi non inficia il pasto, perché la bambina mangia. Finito di mangiare ormai è stanca e la metto a letto. Fino a poco tempo fa appena andavamo in camera lei si attaccava al seno e piano piano si addormentava. Adesso cominciano ad allungarsi i tempi di addormentamento perché si mette a giocare sul lettone e quando la prendo in braccio per cullarla incomincia a lamentarsi ma senza piangere. Se tutto va bene in circa 40 minuti si addormenta. Dopo un’oretta si sveglia piangendo e beve latte. Verso mezzanotte si risveglia e latte. Da qualche tempo si aggiunge un risveglio verso le 3 e poi alle 6. Questi risvegli durano 10-15 minuti, il tempo di una poppata. Verso le 8 ci alziamo e si ricomincia. Gli orari non sono rigorosi, più o meno quella indicata è la finestra più ricorrente. Talvolta può capitare che la mattina non si addormenti, ma è raro. Le mie domande sono: È probabile che la quantità di latte da me prodotta sia diminuita e quindi non più sufficiente a soddisfarla per un lungo periodo (l’intera notte)? È sbagliato addormentarla subito dopo cena? È sbagliato darle il latte tutte queste volte e, soprattutto, per addormentarla (l’indicazione del pediatra sarebbe di darle il latte solo la mattina appena sveglia e la sera intorno alle 23)? Quali possono essere le cause di questo sonno disturbato? Grazie.
Leo Venturelli
Gentile signora, per faclitare la lettura, riporto l’elenco delle sue domande con sotto le relative risposte. <>. È possibile questa situazione. Ma normalmente le poppate si adattano alla richiesta di suzione del bambino: più il piccolo succhia più latte viene prodotto. Attenzione quindi che non sempre i risvegli a 9 mesi dipendono dalla fame. A questa età alcuni bambini cominciano a soffrire dellla cosiddetta “ansia da separazione”, sentimento angosciante che nasce dalla paura di perdere la mamma e spinge a cercarla sempre e, addirittura a svegliarsi di notte, per richiamarla accanto e riceverne consolazione. La sua bambina riprende comunque a dormire dopo appena 10 minuti lasso di tempo assolutamente accettabile. <> Dipende cosa intende per “subito dopo”. Ovviamente se appena inghiottito l’ultimo boccone lei la corica, è possibile che la digestione venga disturbata, se invece lascia trascorre almeno mezzora va bene. <>. E’ utile (e consigliabile, come del resto le ha detto il collega) cercare, sia pure senza ansia, con calma e pazienza, di non usare il seno per l’addormentamento. Cerchi di farla addormentare con coccole ma non con l’attacco, se possibile. <>. Come già detto, più che fame e carenza di latte, gioca un ruolo importante l’età che è caratterizzata dall’ansia da separazione a cui è possibile si aggiunga il fastidio prodotto dalla dentizione. Cari saluti.
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