Buongiorno, sono mamma di un bimbo di quasi 3 anni e sono nuovamente in attesa a 13+1. Esattamente due settimane fa ho avuto qualche perdita di sangue liquido e rosso scuro, sono andata in ps e non è emerso nulla di significativo durante l’eco. Pochi giorni dopo durante la translucenza nucale è emerso un distacco sottocoriale di 16×6 mm e il medico mi ha detto di evitare sforzi e che in breve tempo le perdite sarebbero scomparse. Dopo qualche giorno avevo appuntamento dal ginecologo che mi sta seguendo privatamente il quale ha visto il distacco, invariato in quanto a dimensioni, mi ha detto in piccola parte coagulato e altra parte sottoforma di ematoma. Mi ha detto di stare a riposo (quasi assoluto) fino alla completa scomparsa delle perdite. Quello che mi chiedo io è se è necessario questo riposo assoluto (deleterio per la mia psiche) e difficile da sostenere con un bimbo di 3 anni, visto che il primo medico mi aveva detto semplicemente di evitare sforzi. Seconda domanda queste perdite fin quando me le porterò avanti? Psicologicamente è una situazione davvero difficile. La prossima visita è prevista per il 19 dicembre e nel frattempo non so che fare e come comportarmi. Sono già passate 2 settimane dal primo episodio e le perdite continuano ad esserci, scarse e scure ma presenti. Grazie per l’attenzione.
Elisa Valmori
Salve signora, capisco molto bene lo spaesamento che si prova nel vedere delle perdite ematiche in gravidanza…le si classifica subito come minaccia d’aborto e ci fanno temere il peggio.
Lei però mi parla di perdite scure e scarse, in assenza di dolori pelvici e con un riscontro ecografico davvero modesto in termini di dimensioni e stabile nel tempo.
Sono tutti fattori che ci fanno ben sperare che in realtà non si tratti di un vero e proprio distacco sottocoriale ma di un mancato accollamento a livello della placenta che deve ancora terminare di formarsi (ci vorranno ancora 11 settimane perchè si completi il processo che porta alla maturazione della placenta “definitiva”).
Capisco la sua fatica non solo psicologica ma anche pratica a stare a riposo con un bimbo di tre anni a cui badare.
Le posso dire che in effetti non è dimostrato dal punto di vista scientifico che il riposo assoluto possa prevenire l’aborto spontaneo nel primo trimestre.
Certo, è una buona idea non “strapazzarsi” eccessivamente, limitare gli sforzi fisici compresi i rapporti sessuali come le ha consigliato il primo ginecologo che le ha diagnosticato il distacco, ma il riposo assoluto è a mio avviso abbastanza impossibile per una mamma che non sia ricoverata in ospedale (o che non abbia della servitù alle sue dipendenze, cosa più unica che rara ai nostri giorni).
Per aiutare l’utero a rimanere rilasciato e facilitare il processo di formazione della placenta, in alcuni casi si utilizzano degli ovuli di progesterone.
Potrebbe valer la pena di confrontarsi con il suo ginecologo per stabilire se nel suo caso, dal momento che il riposo assoluto non è praticabile, possa valer la pena di impiegare questo tipo di terapia fintanto che le perdite ematiche non si saranno esaurite completamente o fintanto che il distacco non sia più visibile ecograficamente.
Spero di averla aiutata, resto a sua disposizione se desidera, cordialmente.
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