Buongiorno, le scrivo per avere un parere su mio figlio 10 anni, fa sport all’aperto è un bambino sano e vivace. Dai 4 anni ha sofferto di tossi ricorrenti ad ogni raffreddore, tosse che non si placava mai per tre giorni. Abbiamo provato varie terapie senza mai esagerare ma spesso anche non intervenire se non blandamente aveva lo stesso risultato. Gli episodi nel tempo si sono diradati, ma mio figlio ha sempre un raffreddore o una produzione di muco costante tutto l’anno, muco che si accumula in gola o che cola, spesso con qualche accesso notturno. La pediatra sostiene che sia allergico, ma le prove effettuate sono tutte negative. Tempo fa lo ha visto anche un otorino che non ha riscontrato nulla. Le adenoidi non le ha più, tolte a 4 anni. L’alimentazione è varia non è in sovrappeso. Lui non abbandona mai il fazzoletto il muco è chiaro e denso, tranne quando contrae un virus. Facciamo spesso aerosol con sostanze naturali quali semi di pompelmo o pino mugo e un po’ lo “asciugano”. Lavaggi non tutti giorni, solo quando è infastidito. C’ è anche una congestione nasale perché spesso le narici sono un po’ chiuse. Insomma non arriviamo mai a capire perché. Ci consigliano cicli di aircort a 15 gg al mese. Soffre dalla nascita di reflusso e dispesia, ma mangia con appetito e ha ogni tanto gastralgia che curiamo con bioanacid nei cambi di stagione. Il problema è che essendo tutti sensibilibilizzati da un passato di Sirt, questo raffreddore perenne ci tiene tutti in allerta per la tosse, che se anche non terribile, non ci abbandona mai. Ci dà un consiglio su come muoverci? Grazie.
Giorgio Longo
Cara signora, la tosse ricorrente da ipersensibilità dei recettori (SIRT) vi ha messo certamente a dura prova, ma è cosa passata, nel senso che a 10 anni non può essere più un problema e non c’entra nulla con il disturbo attuale del “naso sempre chiuso”. Certamente l’ipotesi che si tratti di una rinite allergica andava fatta e la negatività dei test la esclude come pure la visita ORL. E proprio partendo dalla negatività di quest’ultima (tanto singolare quanto fondamentale) valorizzerei molti altri aspetti della storia che mi fanno ipotizzare trattarsi di un disturbo “somatico” (emotivo/comportamentale). So bene che questa ipotesi vi sorprenderà, ma non potete immaginare quanti casi identici al suo ho avuto modo di incontrare, specie in questi ultimi anni. L’età è quella tipica (preadolescenziale), come pure il fatto che, naso a parte, è un bambino sano, vivace e sportivo. A quella età un bambino difficilmente si soffia il naso in continuazione (“non abbandona mai il fazzoletto”), o accetta di fare i lavaggi nasali senza brontolare, o ancora trova una mamma dedicata a cercare nell’aerosol con sostanze naturali una soluzione al problema. Suggestivo anche l’aver attuato inutilmente lunghi e ripetuti cicli con spray nasali di cortisonici inalatori e, ciliegina sulla torta, l’aver ricevuto la diagnosi di un reflusso gastro-esofageo (tipica di ogni male che non trova soluzioni). So bene che non posso pretendere di essere creduto soltanto in base a queste mie argomentazioni, ma per il bene del bambino vi consiglierei vivamente di parlarne con la vostra pediatra.
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