Quarta gravidanza a meno di quattro mesi dalla terza (e relativo cesareo)

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 12/04/2022 Aggiornato il 12/04/2022

Senza dubbio un quarto cesareo, oltretutto molto vicino al terzo, espone a dei rischi e richiede di adottare particolari precauzioni durante la gravidanza iniziata a pochi mesi dalla precedente.

Una domanda di: Antonella
Ho scoperto di essere incinta del mio quarto figlio. Il problema è che quasi quattro mesi fa, a dicembre 2021, ho avuto il mio terzo parto cesareo. Sono passati pochi mesi e sono nuovamente incinta. Che rischi comporta una quarta gravidanza da un precedente parto cesareo?
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora, la sua domanda mi sorprende dato che immagino lei stesse tentando di evitare una gravidanza così ravvicinata non solo per via del cesareo, ma per il grande impegno a livello familiare. Come si suol dire: piove sempre sul bagnato! In effetti la fertilità femminile si potenzia notevolmente ad ogni gravidanza per cui bisognerà impegnarsi a fondo in futuro per evitare di rimanere incinta al primo sguardo del marito. Certamente, dal punto di vista materno, ci sono dei rischi nel sottoporre l’utero più volte ad un taglio cesareo in quanto l’incisione e la conseguente cicatrice sono localizzate bene o male sempre sulla stessa striscia di tessuto uterino e questo rende nel tempo possibili soprattutto tre tipi di complicanze. 1) Inserzione bassa della placenta, in corrispondenza proprio della breccia uterina, con rischio di placenta accreta ossia che si intrufola troppo in profondità nel muscolo uterino 2) Diastasi della sutura, ossia assottigliamento del tessuto uterino in corrispondenza della cicatrice nel corso della gravidanza o in caso di iniziale attività contrattile uterina. 3) Aderenze tra l’utero e gli altri organi pelvici (soprattutto vescica, intestino e ureteri). Rispetto al primo rischio, è possibile monitorarlo attraverso controlli ecografici che vadano a studiare la localizzazione della placenta (il problema non si pone se la placenta è a localizzazione fundica o posteriore); quanto al secondo, direi che il modo migliore per evitare la diastasi della cicatrice uterina è quello di cercare di mantenere l’utero a riposo (anche se dubito fortemente che una mamma con tre figli possa mettersi a riposo a meno che non venga ricoverata in ospedale) per esempio limitando fortemente gli sforzi fisici (ogni aiuto da chiunque venga è bene accetto!), i rapporti sessuali e a giudizio del Curante ginecologo utilizzando una integrazione di Magnesio (per bocca) oppure di Progesterone (sotto forma di ovuli vaginali) per ottenere che l’utero non si contragga prematuramente. In ogni caso, è utile assumere acido folico 400 microgrammi 1 compressa al giorno (lontana da the e latticini) per tutto il primo trimestre di questa nuova gravidanza. Rispetto alle aderenze, direi che non sono così prevedibili ossia dipende da come rispondono i tessuti nel processo di cicatrizzazione. Direi che l’avere avuto febbre in puerperio dopo uno dei precedenti tagli cesarei potrebbe essere un fattore di rischio di aderenze pelviche. Qualora stesse ancora allattando, è possibile proseguire l’allattamento senza rischio di provocare attività contrattile uterina anche se è molto importante sostenersi adeguatamente con la dieta e magari degli integratori multivitaminici/multiminerali per fare fronte a questo ulteriore carico. E’ possibile che il latte vada via da solo in gravidanza o che il bambino si stacchi e non ne voglia più sapere. Se no, ad un certo punto potrebbe essere lei a capire che è venuto il momento di dire basta…ognuna ha la sua strada e non c’è una formula “giusta” a priori. Spero di averla aiutata, resto a disposizione se desidera e le faccio i miei auguri per la prossima Pasqua Cordialmente.

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