Salve. Ho un quesito: c'è un'età in cui per i bimbi è meno traumatico l'inserimento all'asilo? Ho una bimba di 6 mesi e, dovendo riprendere a lavorare, avevo pensato di portarla al nido (ce n'è uno vicinissimo al mio ufficio). Da una parte vorrei temporeggiare, almeno finché compie un anno o magari cammina… Mi sembra così piccola adesso. Dall'altra parte però penso che, più grande, possa capire di più e soffrire maggiormente il distacco, sentendosi abbandonata.
Le dico anche che la bimba finora ha dimostrato un carattere solare e socievole, sta con tutti e (cosa che un po' mi fa restare male a essere onesti) non manifesta nessun particolare attaccamento alla mamma: non mi cerca mai, non piange se qualcuno me la toglie dalle braccia, sorride a tutti. Pensi che non mi vuole neanche per addormentarsi la notte: sta da sola nel letto, si rigira di qua e di là finché non prende sonno. Non si addormenta mai in braccio, anzi si divincola e scalcia…
Gentile signora, effettivamente l'età ideale per inserire la piccola nella comunità del nido è dopo l'anno e mezzo, periodo in cui normalmente tutti i bambini sanno camminare autonomamente e sono in grado di vivere l'esperienza psicologica del distacco senza particolari traumi. Tuttavia, la struttura del nido accoglie anche bimbi più piccoli (dai 3 mesi in su) per venire incontro alle esigenze dei genitori che lavorano e che non hanno altre alternative. Se questo è il suo caso, è indispensabile che la scelta dell'asilo sia particolarmente oculata, in modo da verificare se l'asilo offre garanzie adeguate di cura, igiene, alimentazione e disponga di personale qualificato per lo svolgimento delle varie mansioni. In particolare, nei primi mesi di vita, l'ingresso al nido dovrà avvenire in modo molto più graduale rispetto gli altri casi: la mamma dovrà chiedere un permesso al lavoro per poter seguire, per qualche ora ogni giorno, l'ingresso al nido. L'inserimento si completa una volta che il piccolo ha imparato a conoscere bene l'ambiente, i giochi e gli altri bambini. Il momento adatto sarà necessariamente negoziato con l'educatore di riferimento e con la supervisione del coordinatore psicopedagogico, dove presente. Cordiali saluti
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