Buongiorno dottoressa, sono la mamma di Paola, 6 anni, e cerco chiarimenti per alcuni suoi comportamenti. Mia figlia, ma noto anche gli altri bimbi, non gioca, non la vedo propensa alla costruzione dell'organizzazione di un gioco, all'interpretazione dei ruoli… Anche quando è con altri bimbi della sua età o più grandi la vedo ciondolare senza creare situazioni di gioco. A casa quello che fa da sola o in compagnia è tirare fuori i giochi, guardarli e disporli per terra. L'altro giorno in cortile con almeno una decina di bambini dai tre ai dodici anni passeggiavano noiosamente, avevano a disposizione delle palle da gioco ma se le portavano sotto il braccio senza usarle per giocare. È una fase evolutiva quella della noia, dello "scocciarsi" per tutto? C'è qualcosa che possa fare per
stimolarla o forse questi bambini oggi sono troppo stimolati da genitori che li vorrebbero sempre impegnati in qualcosa? Mi può suggerire qualche lettura sull'argomento? Grazie
Gentile Signora,
all’età di 6 anni l'attività del gioco dovrebbe essersi differenziata verso la cooperazione con capacità del bambino di negoziare con i coetanei e consapevolezza delle regole. Anche la creazione di legami di amicizia dovrebbe contribuire allo sviluppo della comprensione sociale e allo stesso tempo riflettere lo stadio di sviluppo del gioco. Il comportamento di Paola nel gioco con la palla potrebbe sottendere tutto ciò? È presente una certa capacità di dialogare sulle regole e di arrivare a forme di compromesso seppur rudimentali? Le pongo queste domande perché prima di avanzare ipotesi di una disarmonia dello sviluppo nell'area del gioco, vale la pena di chiedersi cosa è utile osservare o meno nel comportamento del proprio bambino. In tal senso, il genitore/caregiver svolge un ruolo importante nel favorire una corretta traettoria e nel garantire la creazioni di opportunità. Mi permetto con ciò di avanzare alcune proposte che sono utili nel favorire lo sviluppo del comportamento sociale e di gioco nei bambini di seconda infanzia. Per esempio, fornire materiale ludico adatto alla sua età, favorire lo sviluppo delle relazioni soprattutto con i coetanei (fare a turno, condividere, fare richieste, passare i giocattoli). Non ultimo, creare possibilità di gioco sociale: canzoni “mimate” (accompagnate da movimenti che rappresentano il contenuto della canzone), attività di gioco condivise e letture di libri insieme. Per approfondire l’argomento le suggerirei di leggere il libro “L’amicizia tra bambini: la nascita dell’intimità” di Dunn J. , traduzione italiana Raffaello Cortina, Milano 2006. In alternativa, potrebbe scegliere il libro “Il gioco spontaneo del bambino dalla nascita ai sei anni” di Sheridan M., sempre della stessa casa editrice. Spero di esserLe stata d’aiuto. Mi tenga aggiornata sull’evoluzione della situazione. Con i migliori saluti
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