Cara dottoressa,
la mia bambina di due anni durante il girono sta con mia madre. Da un paio di settimane, quando la nonna se ne va da casa nostra o vado io a prenderla a casa della nonna, piange e mi caccia via, aggrappandosi alle gambe di mia madre. Poi le passa, diciamo che la crisi dura solo qualche minuto ma io sono davvero angosciata. Cosa posso fare? Sto giocandomi l’amore di mia figlia? Perché la bambina fa così? E’ forse un modo di punirmi perché la lascio per così tante ore? Purtroppo io devo assolutamente lavorare…Mi aiuti!
Gentile signora,
prima di tutto ci tengo a rassicurarla su un punto (quello che le fa più male probabilmente): non perderà l’affetto di sua figlia, ché il vostro legame è naturalmente destinato a diventare sempre più forte e saldo. L’importante è che quando sta con la sua bambina se ne occupi, nell’accezione più nobile del termine: ascoltandola, giocando con lei, prendendosene cura affettuosamente (dal bagnetto, al rituale della notte, ai pasti, alla lettura delle fiabe). Quello che mi ha descritto e che accade con la nonna è del tutto normale e dovrebbe essere giudicato da lei come un ottimo segno: evidentemente la sua piccina sta bene con la nonna, ne sia contenta. E’ ovvio però che anche sua figlia, come tutti i bambini, non ama che venga spezzata uno routine “buona”, che la rassicura: dopo aver trascorso tante ore con la nonna, per qualche attimo è destabilizzata dal cambiamento che la attende quando arriva lei. Non se ne deve stupire, né tanto meno deve pensare che la sua bambina la voglia punire: no, affatto, è solo che esprime piangendo uno smarrimento comprensibile e , soprattutto, del tutto transitorio, come dimostra il fatto che in breve si tranquillizza. Il mio consiglio è di andare incontro alla sua piccola sorridendo e proponendole subito una canzoncina o un gioco, per esempio, bu-bu-sette! che diverte e rassicura in quanto simboleggia il fatto incontrovertibile che la mamma dopo essere andata via, cioè scomparsa, ritorna. Lasci inoltre, ogni mattina, in mano alla sua piccola un oggetto tutto vostro, un cuore di stoffa per esempio, e le dica “che terrà il suo posto mentre lei sarà al lavoro”, poi se lo faccia restituire quando torna a casa e lo riponga nella borsa. Lo renda un vostro rituale di saluto. Chieda alla nonna di accompagnare la bambina verso di lei quando arriva e di tranquillizzarla dicendo: “Noi due ci vediamo domani. Adesso te ne stai con la tua mamma che ti darà la cena e ti racconterà una storia”. Mi creda cara mamma, l’angoscia che prova affonda le radici nel suo senso di colpa, che lei deve, nei limiti del possibile, cercare di vincere, perché non ha alcuna ragione di nutrirlo. Per finire, mi sento di suggerire che la nonna porti almeno un paio di volte alla settimana la bambina in una ludoteca, per farla giocare con altri bambini e interrompere almeno di tanto in tanto il rapporto così stretto ed esclusivo che ha con la nipotina e abituarla, in modo piacevole, a confrontarsi anche con i coetanei, entrando in relazione con un ambiente diverso dal suo (anche se comunque sotto la sua vigilanza). Vedrà che le cose sono destinate ad andare sempre meglio e che lei riuscirà a valutare l’intera situazione sotto una luce migliore. A disposizione, se lo desidera.
BimbiSani&belli cercherà la risposta che desideri, consultando fonti autorevoli e attendibili.
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