Psicofarmaci in gravidanza: si possono assumere?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 22/05/2019 Aggiornato il 04/06/2019

Ci sono psicofarmaci compatibili con la gravidanza e con l'allattamento, quindi non è necessario sospenderne l'assunzione, anche se è opportuno che lo psichiatra li prescriva alla dose minima efficace.

Una domanda di: Sara
Ho 39 anni e sono alla 15ma settimana di gravidanza. Da circa una ventina di giorni, su consiglio del mio psichiatra, ho iniziato a scalare
l’antidepressivo Zarelis, ma se prima i sintomi che avevo erano più sfumati, ora sono esplosi e sono veramente preoccupata. Ho avuto grosse crisi
d’ansia, stordimento, capogiri, tachicardia e un forte senso di pressione alla testa. In più sono stanchissima…mi stanco subito a fare anche solo due passi.
Al pronto soccorso mi hanno fatto: emocromo, elettroliti, alt, glicemia, creatinina ed era tutto ok. Anche la pressione. Idem visita neurologica con ecg. Mi
è stata ripristinata la terapia con Zarelis a 75mg. Il problema è che questo stordimento non passa, mi scordo le
cose (più che altro memoria a breve termine) e non ho energie. Prendo già dall’inizio della gravidanza un multivitaminico. Sono alta 1,60 e peso circa 45 kg. Il mio
timore più grande è che sia insorta la sindrome da stanchezza cronica. Una malattia difficile da diagnosticare
e non molto conosciuta ma che dà tutti i sintomi che ho descritto. Come se non bastasse, mi hanno consigliato una
visita endocrinologica perché il mio tsh è di 4.58 (un mese fa era a 5.60) e a detta della ginecologa del ps (ma non
della mia) c’è bisogno dell’Eutirox. Può essere troppo tardi e aver già fatto danni al bimbo? Sono veramente in crisi…scusate la quantità di domande.
Saluti.
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, capisco che la sua situazione sia parecchio difficile e come prima cosa vorrei farle coraggio.
Penso di poterle dare almeno due buone notizie.
La prima è che la terapia con Venlafaxina (Zarelis) è perfettamente compatibile con la gravidanza e non c’è alcun bisogno di scalarla o sospenderla al parto o in allattamento. E’ fondamentale però utilizzare il dosaggio minimo efficace di farmaco e per questo la collaborazione con lo psichiatra sarà molto preziosa.
La seconda buona notizia è che non mi aspetto proprio che lei possa avere la sindrome da affaticamento cronico in quanto ha due buoni motivi per essere più stanca del solito: la gravidanza e una condizione di ipotiroidismo subclinico (lo posso dedurre dal valore di TSH che nel secondo e terzo trimestre di gravidanza dovrebbe essere inferiore a 4). Concordo quindi sulla opportunità di effettuare la visita endocrinologica urgente che le è stata suggerita e presumo che la collega endocrinologa le proporrà la terapia con Levotiroxina al dosaggio di 50 microgrammi/die da assumere al mattino a digiuno (almeno mezz’ora prima di colazione). Ogni mese sarà opportuno ripetere il dosaggio del TSH e in base all’esito si potrà aggiustare il dosaggio dell’ormone tiroideo. Non si spaventi se nel corso dei nove mesi dovrà assumerne 75 o 100 microgrammi al giorno: è la condizione per poter garantire il corretto sviluppo della tiroide del suo bambino.
Non direi che sia già troppo tardi: siamo sicuramente in tempo per prevenire complicazioni al nascituro e anche al buon andamento della sua gravidanza.
Spero di averla rincuorata, a risentirci se desidera, cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Allergia al latte e intolleranza al latte: c’è differenza?

05/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

L'allergia al latte è la risposta avversa alle proteine in esso contenute ec caratterizzata dalla formazione di anticorpi IgE e, di conseguenza, dal rilascio di istamina. L'intolleranza al latte dipende dalla mancanza (o dal deficit d'azione) dell'enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero del latte....  »

Candeggina inalata in gravidanza: ci sono rischi?

03/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

La candeggina può essere pericolosa se inalata insieme ad altri prodotti che sprigionano gas tossici. Da sola, invece, non espone a rischi.   »

Idronefrosi del feto

03/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

È importante individuare con l'ecografia eventuali anomalie dell'apparato urinario, per avere modo di sottoporre il neonato a tutte le indagini del caso subito dopo il parto.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Fai la tua domanda agli specialisti