Sono una quarantenne che dopo tanti anni, grazie all’inseminazione eterologa è finalmente riuscita a rimanere incinta.
Sono a 17 settimane.
Purtroppo dopo la sospensione farmacologica che mi supportava da ben 25 anni, a causa di importanti problemi depressivi, alla nona settimana di
gravidanza ho ricominciato a stare male. Ho cominciato a dormire poco, a sentirmi soffocare e ad avere un senso di annientamento indescrivibile. Piangevo tutto il giorno.
Ad oggi sto prendendo Sertralina 50 dopo pranzo e 1 mg di Tavor prima di dormire. Va molto meglio. Ho fatto il test del DNA fetale e va tutto bene. Lo stesso vale per la
traslucenza nucale. Ad oggi il pensiero di scalare o sospendere la terapia prima del cesareo (che probabilmente farò) mi mette ansia.
Il mio psichiatra dice che i dosaggi della mia terapia sono bassissimi e non è necessario sospenderli. Ho però paura delle conseguenze per la bimba.
Lei cosa ne pensa? Grazie infinite.
Elisa Valmori
Salve cara Roberta, sono contenta che lei sia seguita dallo psichiatra in questa avventura meravigliosa (e vertiginosa) che è la gravidanza.
A mio avviso sarebbe molto utile se lo psichiatra di fiducia fosse anche in accordo con il ginecologo curante.
Qualora non fossero in accordo, le consiglio di metterli in contatto: vedrà che sarà tutto più semplice.
In gravidanza in caso di ansia e/o depressione, si può valutare che farmaco alternativo assumere, scegliendo tra la Venlafaxina oppure un farmaco della famiglia degli SSRI (come Paroxetina, Sertralina o Citalopram).
Teniamo presente che, una volta sospeso il trattamento, se dovesse essere nuovamente indicata la terapia farmacologica per contenere l’ansia, occorreranno 2/3 settimane perché il farmaco sia pienamente efficace…motivo per cui secondo me non è prudente sospenderlo durante la gravidanza ma casomai dopo il parto.
In ogni caso, è fondamentale non trascurare il dosaggio di questi farmaci: in gravidanza si consiglia di assumere il “dosaggio minimo efficace”, ma questo non significa che le dosi di farmaco debbano essere ridotte rispetto al dosaggio normale dell’adulto, anzi!
Quindi, per esempio, di sertralina il dosaggio “medio” raccomandabile è di 75-150 mg/die, paroxetina oppure citalopram 20-40 mg/die, Venlafaxina 75-250 mg/die, Escitalopram 10-20 mg/die.
Nel suo caso, c’è quindi spazio per aumentare eventualmente il dosaggio di Sertralina, dato che ne sta assumendo attualmente la dose minima.
Le benzodiazepine (come ad esempio Tavor, Xanax o En) non danno malformazioni congenite ma purtroppo tendono a dare dipendenza farmacologica sia alla mamma sia al nascituro, pertanto è utile sospenderle entro il secondo trimestre di gravidanza per evitare il rischio di sintomi d’astinenza nel neonato (comunque reversibili entro i primi giorni di vita).
Alla sospensione durante la gravidanza, potrebbero verificarsi per lei dei sintomi astinenziali per 2/3 giorni circa.
In questi giorni “critici”, si può usare la Quetiapina (disponibile in compresse da 25 mg) che agisce sullo stesso recettore delle benzodiazepine ma ha il pregio di non dare dipendenza farmacologica.
La Quetiapina è sicura in gravidanza/allattamento fino ad un dosaggio di 100 mg/die (quindi al massimo 4 compresse al giorno).
Spero di esserle stata di aiuto e di incoraggiamento, resto a disposizione se desidera, cordialmente.
Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.