Gentile dottoressa, mi rivolgo a lei perchè tante volte ha risposto in modo esaustivo a tutti i miei strani
dubbi da neomamma. Dunque, sono molto in ansia perchè durante la mia prima gravidanza ho assunto ( su indicazione del ginecologo
ovviamente)dalla quinta alla quattordicesima settimana 2 ovuli al giorno di progefikk 200 ( progesterone). Il mio
ginecologo mi ha già detto che in caso di una seconda gravidanza me lo ri prescriverà quasi sicuramente, solo in via precauzionale (credo lo prescriva a quasi tutte perchè
dice che aiuta la gravidanza, inoltre io ho un fibroma che a volte mi causava contrazioni). In questi mesi mi sono documentata molto sugli effetti
collaterali del progesterone in gravidanza, e in particolare mi ha molto allarmata un articolo su pubmed del 30 aprile
2017 di una certa June Reinish che si intitola “Prenatal exposure to progesterone affects sexual orientation in humans”. Purtroppo non essendo
medico non ho la capacità di interpretare del tutto correttamente gli articoli scientifici né di effettuare una ricerca ben fatta sulla letteratura
scientifica, ma mi sembra chiaro che questo articolo affermi che assumere progesterone in gravidanza aumenta in modo significativo la probabilità che il feto possa essere
bisessuale o omosessuale ( nell’articolo è specificato che l’ormone è vero e proprio progesterone, non i progestinici derivati, per esempio, dal
testosterone). So che il campione non è molto alto ( 34 casi e 34 controlli) ma il risultato mi ha comunque allarmata. Vorrei avere delucidazioni in merito, capire se
mi sfugge qualcosa, o se ci sono altri articoli che smentiscono/confermano questo risultato. Inoltre, poichè in una seconda gravidanza a questo punto non mi
sentirei tranquilla ad assumere progesterone, vorrei sapere se posso proporre un’alternativa al mio ginecologo.
Specifico che non ho nulla contro gli omosessuali, ma un conto è che un bimbo nasca così, un conto è che a causa
di un farmaco io possa causare una deviazione nell’orientamento sessuale di mio figlio, questo
proprio non lo potrei accettare. Inoltre sono molto preoccupata che poichè l’ho assunto nella prima
gravidanza, possa aver causato l’omosessualità in mia figlia. Vorrei che mi spiegasse bene i rischi a cui vado incontro. Grazie mille come sempre.
Elisa Valmori
Cara signora mamma, ho letto l’articolo cui lei fa riferimento e che l’ha messa tanto in apprensione.
Guardi, le rispondo per come sono capace, in scienza e coscienza. Il tema dell’orientamento di genere degli adolescenti mi interessa molto ma non fa parte in senso stretto della mia formazione specialistica. Sarebbe forse opportuno verificare l’ipotesi dello studio anche con un pediatra o un neuropsichiatra. Detto questo, l’impiego di progesterone in gravidanza è particolarmente diffuso come pratica (pensi ad esempio ai casi di minaccia di aborto, minaccia di parto prematuro o alle gravidanze insorte con procreazione assistita) e lo studio in questione è veramente limitato come casistica (34 casi e 34 controlli) per cui l’unica cosa che si può concludere dal punto di vista scientifico ad oggi è che occorrono studi più ampi per confermare questo dato sicuramente molto delicato. Nel frattempo le direi di non temere per sua figlia e di volerle bene, aiutandola a diventare grande e ad apprezzare il suo essere donna: non è scontato riuscirci!
La pubertà è sicuramente un momento di “crisi” e mi permetto di segnalarle l’esistenza di corsi chiamati “Mamma-Figlia” in cui in piccoli gruppi di mamme con le rispettive figlie adolescenti ci si trova a riflettere sui cambiamenti della pubertà insieme a un’insegnante dei metodi naturali.
Trova maggiori informazioni su questo sito internet: www.metodobillings.it/incontri-mamma-e-figlia
Quanto alla eventuale futura gravidanza, avendo lei un fibroma uterino risulta maggiormente a rischio di contrazioni uterine.
Per evitarle e risparmiarsi l’assunzione di progesterone, credo che le alternative siano sostanzialmente due: asportare il fibroma uterino (che, se di grosse dimensioni, potrebbe mettere a rischio la gravidanza stessa) oppure stare a riposo (divano/letto/poltrona per intenderci) ed assumere Magnesio o Isossisuprina (un farmaco utile a mantenere l’utero rilassato). Spero di esserle stata di aiuto, in ogni caso le raccomando di non essere troppo in ansia per quanto riguarda la salute: per fortuna il nostro corpo ha una grande capacità di adattarsi anche alle situazioni più problematiche…senza che noi nemmeno ce ne accorgiamo.
Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.