Salve, sono incinta di 6+6 settimane ma ho tre dubbi che non mi fanno stare tranquilla, per evitare di chiedere sempre al mio ginecologo e sembrare ossessiva, provo a chiedere qui per avere qualche consiglio. Sono successi due episodi in due giorni consecutivi che mi hanno preoccupata molto. Il primo: ero in macchina con una mia collega che durante la retromarcia non ha visto un cancello automatico ed lo ha tamponato. Io non ho sbattuto contro nulla con nessuna parte del corpo ma mi sono spaventata e adesso ho paura possa essere successo qualcosa. Secondo: ieri al parco con mio figlio di 7 anni ho ricevuto una pallonata abbastanza forte proprio sul sedere, ed anche questo avvenimento mi ha preoccupata. Terzo: cerco di andare sempre al lavoro con mezzi pubblici ma oggi ho dovuto camminare un bel po’ per sbrigare delle commissioni, credo di aver camminato due chilometri, senza correre a passo lento. Probabilmente sono tre avvenimenti banali infatti tutti mi rassicurano ma io ho troppa ansia di aver sbagliato qualcosa e che qualcosa possa essere andata male. Spero in una risposta. Cordialmente.
Claudio Ivan Brambilla
Cara signora, posso dirle a quale criterio attenersi in caso di piccoli infortuni per capire quando può essere giustificabile allarmarsi: a essere potenzialmente pericolosi per il feto sono i colpi, gli urti, le compressioni che coinvolgono il pancione e causano dolore anche alla futura mamma. In questa eventualità è necessario recarsi in pronto soccorso per sottoporsi a un controllo ostetrico, soprattutto a partire dal secondo trimestre. Per quanto riguarda camminare, in gravidanza non solo non è pericoloso ma anzi è raccomandato, come lei di sicuro comunque sa già visto che lo svolgimento di un movimento dolce (e camminare lo è) fa parte delle raccomandazioni da seguire nei nove mesi e lei è già alla seconda esperienza. Direi quindi che in relazione ai tre eventi non corre alcun rischio. Quello che però preoccupa della sua email è l’ansia per accadimenti assolutamente banali, che chiunque comprenderebbe privi di conseguenze e che certo non richiedono di essere sottoposti all’attenzione di un medico (infatti lei per prima dice che preferisce non consultare il suo ginecologo per non apparirgli ossessiva). Mi fa pensare anche il suo parlarne con tutti (come ha riferito), senza tuttavia farsi convincere dalle rassicurazioni che questi tutti le hanno dato. Preoccupa perché lei è all’inizio della gravidanza, la cui durata è di 40 settimane: come potrà affrontarle, visto che come è normale accada (e come succede a tutte le donne incinte) non le sarà possibile evitare qualsiasi inconveniente? Credo che lei sia consapevole delle possibili difficoltà emotive che la attendono e questo è già un buon primo passo per controllarle. La sua affermazione “io ho troppa ansia” mi suggerisce che forse anche prima di rimanere incinta lei si trovasse in una condizione psico-emotiva difficile: se così fosse la gravidanza potrebbe aumentare la portata del problema e questo è meglio che non succeda. Mi chiedo se non sia il caso di discutere con il ginecologo curante l’opportunità di farsi sostenere da uno psicoterapeuta, anche solo per acquisire gli strumenti per affrontare serenamente il quotidiano, affinché il periodo della gravidanza non sia troppo oneroso da sostenere sotto il profilo emotivo. Cari saluti.
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