Gentile dottoressa Valmori,
mi rivolgo a lei avendo letto altre sue risposte nelle quali ho notato oltre
che grande competenza anche una grande sensibilità e attenzione umana.
Ho quasi 41 anni e sono incinta.
Lo scorso anno, purtroppo, ho avuto un aborto spontaneo interno scoperto
alla ottava settimana, anche se probabilmente lo sviluppo embrionale era
fermo intorno alla sesta.
Dopo un anno di tentativi, sono nuovamente rimasta incinta. Naturalmente
sono contenta, seppure consapevole che i rischi sono dietro l’angolo. E
l’ansia mi assale, non faccio altro che ascoltarmi e toccarmi il seno e
quant’altro per verificare i sintomi secondari di gravidanza.
Questo perché nella precedente esperienza, alcuni giorni prima
dell’ecografia che avrebbe decretato l’aborto, mi ero convinta che i
sintomi fossero regrediti.
Stavolta dopo aver scoperto la positività alla gravidanza ho passato
giornate devastanti, nelle quali mi è sembrato che la mia temperatura
corporea fosse troppo bassa, o comunque si fosse abbassata (ho avuto alcuni
giorni a 36,8, poi giorni con 36,3 o 36,1). Il seno ha avuto alcuni giorni
in cui si è gonfiato, mi ha fatto male anche di notte, e poi giorni in cui
sembrava essersi sgonfiato, e a tastarlo non faceva più dolore.
Ho temuto che fosse finito già tutto, anche se il dosaggio betaHcG era
perfetto.
Poi, ho fatto la prima ecografia alla sesta settimana. L’embrione c’è e il
battito c’è. Il piccolo misura poco più di 3 mm. Tutto è regolare.
“Biometrie corrispondenti al periodo gestazionale”. Non ci sono segni di
distacco o altro. Prendo la cardioaspirina. A detta del mio ginecologo,
assumere progesterone non servirebbe a granché.
Questa ecografia è avvenuta una settimana fa. Nei giorni successivi, sono
stata più tranquilla, ho risentito molti sintomi (seno, disgusto, mal di
stomaco, frequente voglia di urinare, freddo la sera etc.). Da un paio di
giorni invece mi sembra che sia tutto scomparso, anche il seno. E’
normalmente sgonfio. E io mi sento bene, vitale, lavoro. Troppo bene?
Ho paura. La prossima ecografia sarà tra un paio di settimane.
Secondo lei questo saliscendi dei sintomi, questo improvviso abbassarsi dei
sintomi, è un segnale realistico che qualcosa possa non andare?
Del resto, anche prima dell’ecografia che ho fatto avevo notato una
regressione dei sintomi, che poi erano tornati, e adesso di nuovo li avverto
come spariti.
Elisa Valmori
Salve signora, la ringrazio per l’apprezzamento nei miei confronti…mi fa piacere!
Ecco, solitamente sono la prima a raccomandare alle mamme di ascoltare i sintomi della gravidanza e di non affidarsi soltanto al dosaggio delle beta-hCG o all’esito dell’ecografia. Nel suo caso, però, ho l’impressione che lei stia esagerando a cercare conferme del buon andamento della sua gravidanza. In particolare, non mi risulta che sia utile la rilevazione della temperatura basale al risveglio e anche i sintomi accessori (quali il turgore o il fastidio al seno) non sono necessariamente costanti e possono variare da una gravidanza all’altra e persino durante la medesima gravidanza, senza comportare un presagio infausto.
Ma, allora, su cosa basarsi per sapere che tutto procede per il meglio?
Sul sintomo principale: l’amenorrea o assenza di ciclo mestruale. Direi di tener presente il detto: nessuna nuova, buona nuova.
Ossia, dato che l’ecografia è andata molto bene, non allarmarsi a meno che insorgano perdite ematiche vaginali o dolori pelvici. Capisco di poter essere di aiuto solo fino a un certo punto…
Le direi anche che, ascoltandosi con pazienza, di solito noi donne riusciamo ad avere sentore se le cose stiano andando bene o meno…è un po’ come una specie di intuizione…come lei stessa ha avuto modo di sperimentare nella precedente gravidanza.
Infine, le direi di immaginare che anche il suo piccolo stia facendo del suo meglio per crescere giorno dopo giorno…non abbia timore a confidargli quello che la spaventa, vedrà che sarete sempre più in simbiosi con il passare del tempo…ve lo auguro di cuore!
Spero di averla confortata, cordialmente.
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