Sono alla 23+5 e alla 23+2 il mio ginecologo, di cui ho piena fiducia, ha rilevato placenta previa centrale e mi ha raccomandato di seguire un regime di riposo assoluto. Ha inoltre detto che esiste una possibilità che nel corso dei prossimi mesi tale condizione possa migliorare e spostarsi, ma che è una possibilità non così frequente. Se leggo i fattori di rischio, l’unico che sembra corrispondere, è l’aver eseguito l’isteroscopia per asportazione di un piccolo polipo qualche mese prima della gravidanza: questa cosa rende impossibile l’eventuale risalita o c’è possibilità? Il riposo dovrebbe scongiurare l’eventuale parto pre-termine? Sono molto spaventata. Grazie.
Dottor Gaetano Perrini
Gentile signora, la polipectomia isteroscopica ha risolto un problema che doveva necessariamente essere superato. La sua presenza, infatti, come molto ben documentato in letteratura riduce la fertilità. Per quello che riguarda la placenta e la sua posizione, escluse la cause di pregressa chirugia (tagli cesarei specialmente), dipende solo da dove si annida l’embrione dopo che l’uovo è stato fecondato. Se la placenta risulta in prossimità o sull’orifizio uterino interno è necessario valutare nel tempo lo spostamento “relativo“. Tenga presnete che la diagnosi definitiva di placenta previa di solito non viene formulata prima della 32ma settimana, in quanto la graduale e continua crescita del corpo dell’utero a volte risolve la situazione. Quando risulta previa centrale in alcuni casi si procede al ricovero per cautela anche a 34 settimane (anche prima se viene rilevato il rischio di distacco placentare) per valutare in sicurezza il timing del parto. Il riposo quindi comprenderà che è necessario a sua tutela e per ridurre il rischio di parto troppo anticipato (la bassa eta’ gestazionale è un rischio reale). Riposo non vuol dire comunque stare sempre a letto, ma riguardarsi, non fare sforzi, astenersi dai rapporti sessuali. Con cordialità.
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