Le scrivo poiché sono tanto preoccupata e ho tanta paura per la mia situazione. Sono incinta alla 17^ settimana e già dall’ 8^ settimana ho avuto dei sanguinamenti leggeri che mi hanno costretta ad andare in pronto soccorso per ben tre volte. Durante la translucenza mi è stata diagnosticata placenta bassa marginale con conseguente riposo e progesterone (terapia tuttora in atto). Ieri sono andata a fare il controllo e il ginecologo mi ha spiegato che la placenta è sempre bassa marginale e che vi è un coagulo di sangue. Il ginecologo sostiene che la placenta (anteriore) molto probabilmente risalirà con l’espandersi dell’utero ma il problema grave è che ho il collo dell’utero con funneling e corto a 16 mm. Potrei partorire a 22 settimane e io ho troppa paura. Fra tre giorni sarò ricoverata e settimana prossima sarò sottoposta a cerchiaggio a caldo. Data la mia situazione vi è pericolo di non riuscita con perdita immediata della gravidanza o comunque parto pretermine? O col cerchiaggio ci sono maggiori garanzie? Ringrazio e saluto.
Elisa Valmori
Salve signora, quanti imprevisti nella sua gravidanza! Sembra davvero un percorso ad ostacoli. Anch’io sono del parere che la placenta risalirà, che sia solo questione di tempo. Con il procedere delle settimane l’utero si espande come un palloncino e pertanto la placenta viene in un certo senso “trascinata” più in alto. A 17 settimane è di certo ancora troppo presto per fare diagnosi di placenta previa. Avrebbe senso semmai dopo l’ecografia della crescita che si effettua attorno alla 30° settimana di gravidanza. Quanto alla presenza del coagulo, la si potrebbe spiegare anche in questi termini: assumendo il progesterone il suo utero è rimasto a riposo e nel mentre lei non ha più notato quelle perdite di sangue che aveva avuto dall’ottava settimana. È possibile che un sanguinamento ci sia stato nonostante la terapia (progesterone e il riposo) e abbia portato allo sviluppo del coagulo. La presenza del collo raccorciato è certamente motivo di apprensione e concordo sul cerchiaggio cervicale come possibile soluzione, per quanto comporti anch’esso dei rischi. Immagino le saranno effettuati i tamponi vaginali e cervicali prima di procedere con l’intervento e in ogni caso avrà bisogno anche della profilassi antibiotica. Un aspetto che forse potrebbe essere rilevante, la presenza del coagulo di sangue potrebbe aver facilitato una infezione che a sua volta ha scatenato delle piccole contrazioni uterine, capaci però di far raccorciare il suo collo dell’utero. Mi sono permessa di fare queste considerazioni per cercare di ricondurre dei problemi apparentemente diversi, ad una condizione complessa ma per fortuna suscettibile di terapia farmacologica e chirurgica. Le auguro ogni bene, sia fiduciosa in chi la sta seguendo e abbia l'”ardire” di porre tutte le domande che desidera per potersi affidare a ragion veduta, cordialmente.
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