Salve, vorrei sapere se posso prendere la pillola del giorno dopo anche se allatto. Il mio piccolo ha un mese e mezzo.
Elisa Valmori
Salve signora, mi scuso se rispondo solo ora alla sua domanda e non è più “il giorno dopo”.
Lei sta allattando un bimbo molto piccolo dato che ha solo un mese e mezzo di vita. Di solito in questo periodo è consigliata la visita ginecologica post-partum (40-60 giorni è l’intervallo ideale) presso il curante ginecologo. In consultorio questa visita è esente con esenzione M60 come visita ginecologica di controllo e, tra gli aspetti che è utile affrontare, rientra proprio la regolazione della fertilità.
Sicuramente una mamma che ha appena partorito, non ricerca un altro bimbo. Per nostra fortuna, la Natura di solito non lo prevede nemmeno, a patto che la mamma allatti esclusivamente al seno.
Esiste un metodo naturale denominato LAM (lactation amenorrhea method) che si basa sulla compresenza di questi tre fattori:
1) Allattamento esclusivo al seno materno (quindi non si danno giunte di latte e nemmeno tisane al bambino).
2) Amenorrea ossia mancanza del ciclo mestruale. Immagino le perdite ematiche dopo il parto siano ormai terminate per lei.
3) Bambino di età inferiore ai 6 mesi di vita (infatti dai 6 mesi solitamente inizia lo svezzamento).
Ebbene, se sono soddisfatti questi tre requisiti, lei è già protetta al 98% dalla gravidanza se ha rapporti non protetti.
Comunque è una percentuale molto alta: nemmeno la pillola contraccettiva mensile ha un’efficacia simile (99% è l’efficacia teorica, quella pratica è attorno al 90% come si può notare in questo link https://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1267 ).
Quindi presumo nel suo caso particolare non sia necessaria la contraccezione di emergenza.
Non sapendo però se stia allattando esclusivamente al seno oppure in maniera mista, mi soffermo anche sulla contraccezione di emergenza.
Esistono in realtà due versioni di pillola del giorno dopo: una è a base di Levonorgestrel 1,5 milligrammi (consideri che rispetto alla pillola mensile questo farmaco ha un dosaggio di 15 volte maggiore) e l’altra contiene Ulipristal acetato (EllaOne è il nome commerciale ed è conosciuta come pillola dei 5 giorni dopo perché ha efficacia più a lungo termine rispetto a quella tradizionale).
Se valutiamo la compatibilità con l’allattamento, non ci sono rischi per Levonorgestrel in quanto si lega molto alle proteine plasmatiche materne e quindi praticamente non passa nel latte. Anche se il “bugiardino” consiglia di evitare l’allattamento per le 8 ore successive all’assunzione della pillola, in realtà questa raccomandazione non è giustificata.
Le informazioni sul “bugiardino” di EllaOne sono ancora più sorprendenti in quanto l’allattamento viene addirittura controindicato per una settimana.
In realtà questa raccomandazione sembra sia stata prevista dalla ditta che distribuisce il farmaco, mentre gli studi che ne hanno valutato la sicurezza in allattamento hanno documentato che la dose relativa per il bambino esposto attraverso il latte sarebbe inferiore all’1% (consideri che sono generalmente compatibili in allattamento i farmaci che non superano il 10% di dosaggio relativo).
Infatti anche questo farmaco (come il Levonorgestrel) si lega molto alle proteine plasmatiche e quindi ha un passaggio limitato nel latte e, ulteriormente, sembra che l’assorbimento intestinale da parte del lattante sia ostacolato in presenza di cibo ricco di lipidi, come è appunto il latte materno.
Quindi davvero non si capisce come mai debbano essere così poco veritieri questi fogli illustrativi dei medicinali, col rischio che le mamme smettano di allattare i loro bambini, con tutte le conseguenze emotive e anche sulla salute di entrambi…
Perdoni se mi sono lasciata prendere la mano, ma come può intuire l’allattamento al seno mi sta particolarmente a cuore, come anche la chiarezza nella divulgazione scientifica.
Rimango a disposizione, cordialmente.
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