Piccolissimo con diagnosi di reflusso: che fare?

Professoressa Annamaria Staiano A cura di Annamaria Staiano - Professoressa specialista in Pediatria Pubblicato il 31/08/2022 Aggiornato il 19/09/2022

Non bisogna immediatamente giungere alla conclusione che il rigurgito del latte dopo le poppate, frequentissimo nei primissimi mesi di vita, sia segno di una patologia. Molto più spesso è solo l'espressione di un'immaturità dei meccanismi che impediscono ai liquidi di risalire dallo stomano all'esofago, destinata a risolversi senza conseguenze con il passsare del tempo.

Una domanda di: Laura
Sono una mamma di un neonato di un mese e qualche giorno, il quale soffre di reflusso. La pediatra mi ha consigliato un farmaco da banco per calmare le crisi di pianto date dall’acidità che il bambino probabilmente percepisce ad ogni pasto. Premetto che adotto un allattamento misto. Quello che noto è che mio figlio rigurgita (a volte anche “a proiettile”) molto più il mio latte che, paradossalmente, quello artificiale. È una cosa possibile? Ovviamente non bevo e non fumo e non uso caffeina, ma mi chiedo se forse io possa modificare qualche comportamento per evitare questi episodi. Dopo ogni pasto cerco di tenerlo sempre in posizione verticale per almeno 15/20 minuti. Con l’artificiale ho sempre il riscontro del ruttino, mentre con il mio latte no e questo porta a questi episodi, alcuni blandi, altri come detto con dei getti a cascata. Grazie mille.

Annamaria Staiano
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Gentile Signora, il rigurgito è un evento estremamente frequente nei neonati e lattanti ed è, nella maggior parte dei casi, legato ad una immaturità dei meccanismi che impediscono la risalita del materiale gastrico verso l’esofago. Si tratta, pertanto, di un evento benigno e non patologico. Il fatto che suo figlio tenda a rigurgitare più frequentemente il latte materno piuttosto che quello in formula è inusuale, in quanto il latte materno è naturalmente più digeribile rispetto al latte formulato e rappresenta l’alimento ideale per la nutrizione di tutti i neonati e lattanti. In generale, per la mamma che allatta è buona norma evitare l’alcol, il fumo e la caffeina, oltre che limitare l’assunzione di the, cioccolato e spezie. Ma lei questo lo sta già facendo. Tuttavia, l’accorgimento più utile è quello di frazionare i pasti, che dovrebbero essere piccoli e frequenti, compatibilmente con il mantenimento di un allattamento materno “a richiesta”. Infine, è opportuno che valuti con il suo pediatra la crescita del piccolo. Infatti, se la crescita di peso si mantiene regolare e non sono presenti altri segni di allarme (es. tracce di sangue nel rigurgito/vomito, vomito a getto frequente, rifiuto dell’alimentazione, episodi di apnea) non è necessario fare altro. Il sintomo si risolverà spontaneamente con la crescita del piccolo. Cordiali saluti.

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