Ho una bimba di tre mesi e ho le ragadi al seno da quando è nata.
I problemi sono: capezzolo sinistro leggermente retratto (ma le ragadi sono presenti anche a destra), frenulo sub-linguale corto della bimba e sua estrema voracità.
La bimba cresce bene ed è paffuta, ma il problema delle ragadi rende l’allattamento un momento difficile e mai rilassato per me.
Ho già allattato il mio primo figlio per 14 mesi senza alcun tipo di problema perciò escludo sia un problema dettato dall’attacco della bimba.
Per il discorso del frenulo vorrei anche capire se c’è un’età più indicata per intervenire, visto che in ospedale mi hanno detto soltanto di stare a vedere se nel tempo compaiono problemi con la lallazione o con le pappe. Inutile dire che per ora ho provato qualsiasi rimedio per me: dalle coppette d\’argento, alla lanolina, agli impacchi con calendula, fitostimoline… ma nulla funziona, tanto che stavo pensando di informarmi per capire se con il laser sia possibile far qualcosa per la cicatrizzazione. Grazie per l’attenzione, qualsiasi ulteriore suggerimento è ben accetto.
Dottoressa Alessia Bertocchini
Cara signora,
per quanto riguarda la ragade al capezzolo questa è dovuta al fatto che la bambina probabilmente si attacca male: è sicura che prenda in bocca tutta l’areola e non solo il capezzolo? Cioè quando si attacca non dovrebbe con le labbra siorare il capezzolo ma afferrare l’intera areola partendo dal suo bordo esterno. Le ragadi al capezzolo di solito si risolvono come ogni cicatrizzazione in modo spontaneo: per favorire questo processo è utile sia tamponare i capezzoli dopo la poppata per non lasciarli umidi di saliva sia applicarvi sopra un velo di olio alla vitamina E. Tenga presente che può aiutare prima dell’attacco con le dita pulite stendere sopra e intorno al capezzolo un pochino del suo latte.
Per quanto riguarda invece il discorso del frenulo linguale se è breve è sempre meglio intervenire rapidamente perché nei primissimi mesi è possibile farlo direttamente in ambulatorio con le forbici quindi a lama fredda perché la parte velamentosa anteriore non sanguina (o comunque pochissimo, si parla di qualche goccia) mentre poi se si superano i primi mesi la parte velamentosa anteriore non esiste più, l’arteriola arriva in superficie e quindi dopo è possibile eseguire l’intervento ma solo con il laser o l’elettrobisturi e questo richiede la sedazione. In realtà si tratta di un’anestesia generale che si protrae per un tempo brevissimo, tuttavia è necessario eseguirla in sala operatoria. La mia idea è dunque di intervenire (se, ovviamente, la diagnosi di frenulo corto è certa) il prima possibile. Un frenulo linguale corto crea vari problemi: interferisce sulla suzione, con la deglutizione (è più facile che gli alimenti “vadano per traverso”), più avanti con la masticazione, può causare la comparsa di dolore a livello del collo e dell’orecchio, favorire le maloocclusioni dei denti e della mandibola, alterare il possizionamento dei denti e può anche essere d’ostacolo per il linguaggio. A quest’ultimo proposito, obbliga a pronunciare male la lettera elle e, in generale, può puoi suggerire la necessità di ricorrere al logopedista. Direi dunque di confrontarsi al più presto con il suo pediatra per farsi inviare da un chirurgo pediatra con cui potrà valutare la possibilità di intervenire prima che sia necessaria l’anestesia generale. Mi tenga aggiornata, con cordialità.
Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.