Mia figlia di quasi 11 mesi da qualche settimana rifiuta spesso il cibo e puntualmente manifesta crisi di pianto isterico ai pasti che possono andare avanti anche per un’ora. A Pasqua sono spuntati i de incisivi inferiori… mi chiedo se: Tali crisi con rifiuto del cibo sono dovute ai denti. Mangia le pappe con omogeneizzati, pastina, frutta: ho cominciato a darle anche cibo morbido a pezzettini (prosciutto cotto, pane, frutta fresca, pesce)..devo variare il cibo? E cosa devo darle? In che quantità? Non beve. Lei mangia il latte (210 ml) a colazione e poi nulla…ho provato con il biberon e la tazza con beccuccio simil biberon ma nulla, l’acqua la rifiuta..cosa fare?
Grazie.
Leo Venturelli
Cara mamma,
è possibile che la dentizione influisca temporaneamente sull’appetito del bambino, quindi non insisterei affinché la sua piccola mangi quando dimostra di non volerlo fare. Sul pianto “isterico” non so che dire, forse è in risposta alla sua insistenza, per questo al primo accenno di rifiuto lascerei perdere, per evitare che nella bambina si sviluppi l’idea che assumere o non assumere cibo rappresenti un modo per accontentare o dispiacere la mamma. Per quanto riguarda la varietà della dieta, può certamente mangiare tutto quello che appare sulla vostra tavola, a patto che si tratti di primi e pietanze sani, cioè non fritti e con pochi grassi (specialmente di origine animale). Naturalmente tutti i cibi solidi devono essere sminuzzati con estrema cura e così dovrà essere fino a quando la dentizione non sarà completa (ma anche a questo punto si dovrà prestare attenzione alla dimensione dei bocconi, che devono comunque essere piccoli). Per quanto riguarda l’acqua, lei continui a offrirla durante il giorno e dopo/durante i pasti, ma lasci che sia la piccola a decidere se bere o no: evidentemente la quantità di frutta, verdura, latte e pappa è sufficiente a idratarla. In generale, se la bambina è vivace, reattiva, non dimostra alcun segno di malessere, ha un sonno tranquillo e cresce regolarmente si può ritenere che non vi siano problemi, diversamente diventa opportuno parlare con il pediatra curante. Con cordialità.
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