Purtroppo il 14 novembre ho dovuto ricorrere all’aborto farmaceutico che, però, è andato male, nel senso che, dopo l’assunzione della pillola ho iniziato ad avere forti emorragie e, per farla breve, mi hanno dovuto portare in pronto soccorso (dato che svenivo ripetutamente) e in fine fare una trasfusione. Durante la mia permanenza in ospedale mi hanno detto che avevo espulso tutti e non ci sarebbe stato bisogno di ulteriore ecografia. Il 9 dicembre è tornato il ciclo, molto strano, i primi 2 giorni scarso e il terzo giorno abbondante con perdite di grossi grumi di sangue. La cosa mi ha spaventata moltissimo: è normale avere delle perdite di grumi così importanti? La ringrazio in anticipo per l’attenzione con cui leggerà la mia domanda.
Dottor Gaetano Perrini
Buongiorno signora, una delle possibili complicanze dell’aborto spontaneo o provocato farmacologicamente o chirurgico è rappresentata dal sanguinamento. Purtroppo nel suo caso è stata necessaria una trasfusione per compensare le perdite ematiche. Anche le perdite post-procedura fanno parte della normale evoluzione della situazione in quanto, fino al completo ripristino della funzione ormonale, la mucosa interna dell’utero non si ricostituisce. Proprio questa è la causa del sanguinamento. Di solito, è comunque necessario un controllo a distanza di qualche settimana, per verificare che tutto proceda per il meglio. Più di preciso in genere lo specialista curante effettua una visita e l’ecografia per valutare con attenzione l’esito della procedura effettuata per indurre l’interruzione di gravidanza. Cari saluti.
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