Perché fa così?

Professoressa Francesca Simion A cura di Francesca Simion - Professoressa specialista in Psicologia Pubblicato il 11/10/2019 Aggiornato il 11/10/2019

Ci sono atteggiamenti assunti dai lattanti che appartengono all'ambito della piena normalità e non sono meritevoli di particolari interpretazioni e analisi. Tuttavia se la mamma li reputa anomali è opportuno che esprima le sue perplessità al pediatra.

Una domanda di: Maria
Avrei delle curiosità: come mai il mio bimbo di 6 mesi che allatto esclusivamente al seno ha necessità nel momento in cui si attacca al seno di tirare sia i miei che i suoi capelli?! Quando vuole
addormentarsi perché tira i miei capelli utilizzando un movimento di apertura e chiusura delle manine?! Perché a volte si avvicina al viso e inizia a ciucciare come se stesse poppando?! Grazie.
Francesca Simion
Francesca Simion

Gentile signora,
fin dalla nascita i bambini presentano il riflesso palmare (grasping), che si esprime con la chiusura della mano a pugno quando vengono toccati al centro del palmo. Si ipotizza che questo riflesso
prensile agli albori dell’umanità favorisse la sopravvivenza, perché consentiva ai piccoli di stare aggrappati ai capelli (sempre lunghi) della madre quand’essa camminava o correva tenendoli in braccio senza probabilmente troppo curarsi del rischio che potessero cadere. A sei mesi il bambino inizia a scoprire il mondo anche attraverso il tatto: è ovvio che quando lo allatta avendo a portata di mano i propri capelli e quelli della mamma si concentra su questi. L’azione e l’esplorazione degli oggetti che si trovano a portata di mano, attraverso la manipolazione, nei primi mesi di vita consentono ai bambini di sperimentare il mondo e di cominciare a conoscerlo.
Questa esplorazione include anche portare gli oggetti in bocca, per scoprirne altre caratteristiche (il sapore, per esempio). Per quanto riguarda il movimento di suzione che compie a vuoto
potrebbe rientrare in questa modalità di esplorazione quindi non mi sembra che sia meritevole di particolari analisi.
Tuttavia, il fatto che lei desideri venga interpretato questo comportamento mi fa pensare che lei ravveda nel suo bambino qualcosa che non va: se così fosse, poiché non posso
tranquillizzarla in quanto non ho modo di vedere suo figlio, le consiglio senz’altro di confrontarsi con il suo pediatra curante,
esponendogli i suoi eventuali dubbi. La Comunità scientifica concorda infatti sull’opportunità di prendere in grande considerazioni le perplessità delle madri circa certi atteggiamenti
che a loro appaiono anomali. Con cordialità.

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