Gentilissimo, sono incinta alla settimana 36 e sono finora stata più che attenta alle norme igieniche in generale e a quelle per prevenire le infezioni in particolare, ma nell’ultima settimana sono capitati due eventi che mi preoccupano molto. In casa abbiamo trovato una blatta e ho il terrore di essermi contaminata tramite superfici e cibo (anche se l’unico cibo lasciato fuori aperto era un pacco di fette biscottate che però fino al giorno prima dell’avvistamento abbiamo mangiato a colazione). Il secondo episodio è un mio errore imperdonabile: dopo aver infilato le scarpe sfiorando leggermente il bordo verso la suola, essere uscita di casa ed essere stata in diversi luoghi pubblici, ho stupidamente messo due volte le mani in bocca di getto per togliere un moscerino che vi era entrato. Io non ho sintomi particolari né influenzali né di gastroenteriti, e a 36 settimane la toxo non mi preoccupa più di tanto, ma sono terrorizzata dalla listeriosi perché so che può essere quasi asintomatica, avere tempi di incubazione molto lunghi ed essere comunque fatale per feto/neonato. Purtroppo senza sintomi il mio ginecologo non ritiene di prescrivere esami, anche perché mi ha spiegato che l’unico modo per rintracciare il batterio sarebbe l’emocoltura. Intanto le chiedo se i due eventi (blatta in casa, mani che sfiorano la scuola delle scarpe e poi finiscono per un secondo in bocca) possano realmente rappresentare un rischio di aver contratto tale malattia e inoltre Le chiedo cosa suggerirebbe lei per tutelare il nascituro: ci sono valori dei normali esami del sangue che possono essere spia di infezioni anche se asintomatiche? Se avviso l’ospedale – tra una settimana ho la presa in carico per il parto – pensa possano considerare accertamenti su di me (v. emocoltura) o sul neonato? Devo recarmi prima al PS a far presente la situazione, se non altro per il pericolo rappresentato dalla blatta? Mi scusi ma sono davvero preoccupata e ho la sensazione che le persone intorno a me tendano a sottovalutare il rischio. Se poi davvero non c’è o e minimo, per entrambi gli episodi, ovviamente sarò la prima a rallegrarmi. Grazie della pazienza e del consulto.
Fabrizio Pregliasco
Gentile signora, nella maggior parte dei casi, la listeriosi in gravidanza si manifesta con febbre, dolori muscolari, diarrea e disturbi allo stomaco che si sviluppano dopo un brevissimo tempo dal contagio: di norma nell’arco di 24 ore. Nel momento in cui compaiono diventa opportuno rivolgersi tempestivamente al medico per farsi prescrivere la cura, che prevede l’assunzione di un antibiotico comune, per esempio penicillina, ampicillina, amoxicillina. La diagnosi si effettua attraverso l’esame del sangue per la ricerca del batterio responsabile, il Listeria monocytogenes. In genere, prima di prescrivere la cura il medico suggerisce di sottoporsi a questa analisi del sangue per la ricerca del batterio, ma questa prassi non sempre è seguita con le donne in gravidanza se vi è la ragionevole ipotesi che i sintomi siano dovuti proprio alla listeria, in quanto è opportuno iniziare la terapia antibiotica il prima possibile. Non so dove lei abbia trovato che la listeriosi si può manifestare senza dare alcun sintomo, ma sappia che qualche sintomo anche se lieve tende a comparire: febbricola, diarrea, mialgie. Il suo medico ha dunque ragione a non volerle prescrivere l’esame del sangue per la ricerca del batterio, vista l’assenza di sintomi. In generale, mi sento di tranquillizzarla perché non mi pare che il rischio di contagio che lei sta correndo in seguito ai due episodi sia significativo. A titolo informativo, suo e delle altre signore che eventualmente ci leggeranno, le riporto le informazioni che è utile avere in relazione alla listeriosi, pubblicate dall’Istituto superiore di sanità (iss.it): Il miglior modo per prevenire la listeriosi è quello di seguire le buone regole igieniche durante la preparazione/manipolazione degli alimenti: • lavarsi sempre e accuratamente le mani dopo essere andati in bagno. Lavarsi le mani prima e dopo la preparazione dei cibi. Lavare accuratamente verdure e frutta, anche prima di essere sbucciate. Lavare le superfici della cucina e gli utensili, in particolare dopo aver preparato/manipolato carne cruda, pollame e uova. Separare sempre gli alimenti crudi da quelli pronti al consumo. Cuocere accuratamente gli alimenti, controllando le istruzioni per la cottura (tempo e temperatura). Le precauzioni relative agli alimenti “pronti per il consumo” prevedono di non consumare l’alimento dopo la data di scadenza espressa con la dicitura “da consumarsi entro…”. Assicurarsi che la temperatura del frigorifero domestico non superi i 4°C. Seguire le istruzioni di conservazione riportate sulle etichette dei prodotti. I consigli destinati alle persone a rischio di contrarre la listeriosi costituiscono un’ulteriore forma per prevenire il contagio. Essi prevedono di evitare il consumo di alimenti noti per essere a elevato rischio di contaminazione da Listeria monocytogenes: • formaggio molle con muffa in superficie, come Brie, Camembert • formaggio molle con muffa nella massa, come il gorgonzola • tutti i tipi di patè • latte crudo • salmone affumicato • salumi poco stagionati • cibi poco cotti. Vista l’importanza di un adeguato apporto di calcio, le donne in gravidanza possono consumare formaggi stagionati (es. parmigiano, pecorino), anche se prodotti con latte crudo, poiché la prolungata stagionatura riduce/elimina l’eventuale contaminazione iniziale. Le donne in gravidanza, inoltre, dovrebbero evitare il contatto ravvicinato con animali da fattoria. Cari saluti.
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