Paroxetina in gravidanza: ci sono rischi per il bambino?

Dottor Antonio Clavenna A cura di Antonio Clavenna - Dottore specialista in Farmacia Pubblicato il 17/10/2022 Aggiornato il 17/10/2022

Gli studi sulla sicurezza di impiego della paroxetina in gravidanza non hanno prodotto risultati conclusivi, in ogni caso quando si assumono psicofarmaci quando si aspetta un bambino è sempre più che opportuno far valutare la situazione sia dal ginecologo sia dal neuropsichiatra.

Una domanda di: Eleonora
Salve sono incinta di 6 settimane ma prendo il dropaxin da molti anni… può causare malformazioni o problemi al feto? Aspetto la sua risposta. Grazie.
Antonio Clavenna
Antonio Clavenna

Gentile lettrice, il principio attivo del Dropaxin contiene paroxetina. Gli studi sulla sicurezza di impiego della paroxetina non hanno prodotto risultati conclusivi. Alcuni studi hanno osservato un aumento del rischio di difetti cardiaci, non confermato da altri. Inoltre, è stato segnalato un possibile aumento del rischio di ipertensione polmonare persistente nei neonati esposti alla paroxetina nella seconda metà della gravidanza. Si tratta in ogni caso di un evento raro (circa 2-3 casi ogni 1.000 nati) e non c’è ancora la certezza dell’associazione tra l’antidepressivo e questa patologia. La paroxetina, come altri antidepressivi, può causare sintomi di astinenza nel neonato alla nascita (per esempio tremori, irrequietezza, irritabilità). Si tratta di sintomi che scompaiono nell’arco di due-tre giorni, spesso senza che sia necessario un trattamento medico. Qualsiasi scelta sulla terapia farmacologica deve essere sempre valutata con il medico curante. In particolare, quando si assumono psicofarmaci è opportuno che vi sia un confronto tra il ginecologo e il neuropsichiatra che ha effettuato la prescrizione prima della gravidanza. In altre parole, l’assunzione di farmaci in gravidanza deve essere attentamente valutata dai medici e nessuna decisione in merito alla scelta de preparato o ai dosaggi da utilizzare può essere presa con il fai-da-te. Le consiglio dunque di confrontarsi con entrambi gli specialisti che la stanno seguendo. Cari saluti. Cordiali saluti,

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