Caro dottore, cosa ne pensa dell’indicazione di vaccinare contro l’influenza tutti i bambini, quando il vaccino il prossimo autunno arriverà?
Matteo Bassetti
E’ una raccomandazione intelligente e, allo stesso tempo, coerente con le strategie finora intraprese a livello governativo per controllare l’epidemia. E’ intelligente perché nel periodo influenzale (di norma, circa da dicembre a inizio febbraio) a fronte di sintomi come febbre, tosse, raffreddore sarà facilitata la diagnosi di CoVid-19, nel caso in cui il bambino che li manifesta sia stato vaccinato contro l’influenza. Diversamente ci troveremo nella necessità di capire a quale delle due infezioni siano dovuti quei sintomi.
Avere la possibilità di fare rapidamente la diagnosi permetterà di prendere altrettanto velocemente i provvedimenti più corretti, a tutto vantaggio del controllo della malattia e della diffusione del contagio.
Per quanto riguarda la coerenza, se le scuole sono state chiuse a marzo (e mai più riaperte), sulla base della convinzione che i bambini e gli adolescenti da un lato potessero ammalarsi dall’altro potessero diventare veicoli del coronavirus, a maggior ragione siamo autorizzati a ritenerli fonte di trasmissione anche dell’influenza. In effetti, è proprio nelle comunità – e la scuola lo è – che i virus si diffondono più rapidamente e questo vale per tutti i virus.
Il vaccino ora è fortemente raccomandato solo per i bambini tra i sei mesi e i sei anni: estenderei la raccomandazione alla fascia di età compresa tra i sei mesi e i 18 anni, cioè appunto consiglio di vaccinare contro l’influenza tutti i bambini e i ragazzi che vanno a scuola. E se lo Stato non riuscisse ad accollarsi l’erogazione gratuita di questo vaccino anche ai bambini con più di sei anni (tra i 6 mesi e i sei anni viene somministrato senza richiedere esborsi) sarà una buona idea effettuare la vaccinazione privatamente, visto oltretutto che il costo è molto contenuto.
Con cordialità.
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