Pancione e intestino pigro

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 11/05/2018 Aggiornato il 31/07/2018

Camminare dopo i pasti, bere acqua (soprattutto al mattino), preferire alimenti che aiutano l'intestino a lavorare bene è quanto di meglio si possa fare per contrastare la stitichezza.

Una domanda di: Nadia
Sono alla 18ma settimana di gravidanza.
Ho seri problemi di stitichezza e oltre ad assumere acqua e fibre solubili a base di psyllium e integratori ai semi di lino non riesco ad andare in modo naturale, ma mi devo aiutare con supposte al glicerolobo microclismi. Mi chiedevo se farlo in modo continuo visto che non riesco da sola. In più sto assumendo anche del ferro. Possa portare danni al feto o comunque all’intestino?
Grazie per l’ attenzione.
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile signora,
prima di tutto desidero precisare quando si è autorizzati a fare diagnosi di stitichezza, perché a volte accade che una persona ritenga di avere il problema solo perché la frequenza delle evacuazioni è inferiore alle sua aspettative. Si può parlare di stitichezza quando i ritmi di evacuazione sono inferiori alle 3-4 volte la settimana, le feci sono dure e quindi faticose da espellere, e in generale, si convive con gonfiore alla pancia e un lieve malessere legato alla scarsa funzionalità intestinale. Se lei, come penso, rientra nei parametri deve senza dubbio attuare tutte le strategie che consentono di combattere il disturbo, che l’assunzione di ferro tende a peggiorare. Ecco le regole da seguire:
Bere molto, almeno due litri d’acqua al giorno, cominciando al mattino con un paio di bicchieri di acqua a temperatura ambiente.
Una volta al giorno è d’aiuto un infuso suggerito dal Mességué a base di anice, basilico, camomilla, salvia, verbena (un pizzico di ciascuna erba per tazza d’acqua, il basilico si usa fresco).
Dopo i pasti si dovrebbe camminare, almeno per 15 minuti, perché l’attività fisica favorisce la peristalsi (movimenti intestinali che consentono l’evacuazione).
I pasti devono essere consumati lentamente, possibilmente sempre alla stessa ora, masticando a lungo. La frutta va assunta cotta o molto matura. In generale, ci sono alimenti consigliati e altri che peggiorano il problema. Glieli indico.
ALIMENTI SI’: semolino, creme di cereali, minestre di verdura non passate, vitello, pollo, coniglio, sogliola, nasello, merluzzo, uova alla coque (massimo due alla settimana), prosciutto cotto sgrassato, latte magro, ricotta, olio extravergine d’oliva crudo, cavolfiore, fagiolini, mais, asparagi, bietole, carciofi, piselli, carote (tutte le verdure vanno bollite, albicocche, fichi, cachi, prugne fresche o secche rinvenute, mele e pere cotte da consumarsi preferibilmente con la buccia, datteri freschi, pane e pasta integrali, caffè d’orzo, tè leggero. ALIMENTI NO: brodo di carne, tortellini, ravioli, riso, cacciagione, maiale, carni affumicate o conservate, crostacei, molluschi, pesce fritto, frittata, latte intero, formaggi stagionati e fermentati, peperoni, melanzane, funghi, ravanelli, carote crude, maionese, olio e burro fritti, tutta la frutta non matura, cioccolato e dolciumi in generale, pane bianco con molta mollica. Non credo che sia necessario che lei continui ad assumere gli integratori a cui sta facendo ricorso, visto che non hanno effetto, mentre le consiglio vivamente di seguire le regole relative allo stile di vita che le ho indicato.
Tenga inoltre presente che è importante anche assecondare il prima possibile lo stimolo di evacuare, perché trattenerlo o rimandarlo ingigantisce il problema. Per quanto riguarda l’uso di microclismi o suppostine di glicerina, non è dannoso per il bambino perché l’azione è meccanica, nessuna sostanza entra in circolo e quindi raggiunge il bambino. Tuttavia si sconsiglia un uso continuativo perché può creare l’abitudine all’evacuazione assistita, finendo alla lunga per rendere ancora più difficile risolvere la situazione. Sul fronte dei lassativi, non molto benvisti in generale in quanto rappresentano la forzatura di una funzione che di fatto è naturale e quindi dovrebbe espletarsi spontaneamente, è bene non usarli in gravidanza, come del resto è poco opportuno ricorrervi in condizioni normali, visto che con l’andare del tempo possono addirittura ingigantire il problema stitichezza. Posto questo, in casi selezionati, cioè quando la stitichezza è davvero grave, può essere suggerita dal medico l’assunzione di un lassativo che è il medico stesso a dover scegliere optando per un prodotto di cui si conosca bene la sicurezza di impiego in gravidanza. In generale, il ginecologo sceglie preparati che aumentano la massa fecale, favorendone l’espulsione. Ripeto però che il lassativo deve essere davvero l’”ultima spiaggia”, a cui approdare solo in casi gravi. Rispetto agli integratori che sta già assumendo, che dire? Se non si stanno rivelando di aiuto possono anche non essere impiegati. Con cordialità.

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