Ossigenoterapia in un bimbo di 12 mesi (nato prematuro): come fare lo “svezzamento”?

A cura di Claudio Migliori - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 23/01/2025 Aggiornato il 23/01/2025

L’ossigenodipendenza ancora necessaria all’anno di vita indica che i polmoni non sono ancora efficienti. Per i piccoli pazienti in questa situazione non può esistere un unico protocollo gestionale perché sono tante le possibili variabili presenti nei singoli casi.

Una domanda di: Margot
Sto cercando un consiglio su come gestire il percorso di svezzamento all’ossigenoterapia per il mio bambino di un anno. Il piccolo è nato prematuro di 28 settimane ed è stato intubato due mesi. Attualmente utilizza un tubicino collegato alla tutina (non cannule nasali né mascherina) e spesso riesce a stare senza ossigeno, ma quando lo togliamo del tutto, la saturazione a volte scende sui 91-92, soprattutto durante il riposo o quando si agita che gioca si affatica ancora. Vorrei capire se questi livelli sono accettabili o se dobbiamo attendere che resti stabilmente sopra il 95% prima di provare a ridurre ulteriormente l’ossigeno. Inoltre, c’è un protocollo specifico che possiamo seguire per rendere il processo più sicuro? Grazie mille per l’aiuto!
Claudio Migliori
Claudio Migliori

Buongiorno signora, l’ossigenodipendenza ancora persistente all’anno di vita è indice di una compromissione polmonare importante. Per questo tipo di bambini, quindi, non può esistere un unico protocollo gestionale applicabile indiscriminatamente a tutti, in quanto le variabili più o meno presenti in ciascun pazientino sono molte. Al fine di esempio posso citare l’adeguatezza o meno della crescita staturo-ponderale e i correlati aspetti nutrizionali, la presenza di eventuali esiti di patologie oculari (ROP), l’eventuale grado di compromissione neurologica, la funzionalità miocardica, il livello pressione ematica del distretto polmonare, e così via. Pur ammettendo che in alcuni bambini si tollerano saturimetrie più basse della norma (attorno al 90%), è vero che ciò avviene solo quando non è possibile incrementare tali valori con un supporto domiciliare “gestibile” di ossigeno; nella maggioranza dei casi, invece, si cerca di mantenere l’ossigenazione periferica a un livello più vicino alla fisiologia, al fine di salvaguardare il benessere degli organi in crescita. Inoltre per definire il valore di saturimetria più adeguato si dovrebbe conoscere la quantità di emoglobina circolante, correggendola in caso di grave anemia. In conclusione, dispiacendomi per non poterle essere d’aiuto, credo che solo il Centro che si sta occupando del follow-up del suo bambino, e che dovrebbe essere a conoscenza di tutti gli aspetti sopraccitati, sia in grado di suggerirle il percorso terapeutico migliore. Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Cisti del dotto tireoglosso: si può riformare dopo l’intervento chirurgico?

27/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Alessia Bertocchini

La cisti del dotto tireoglosso, nota anche come cisti mediana del collo (per via del fatto che in genere si trova a metà del collo) dopo essere stata asportata chirurgicamente può ricomparire e, quindi, richiedere un secondo intervento.  »

Sonno agitato a 3 anni: la cameretta condivisa con la sorellina può essere la soluzione?

27/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

È possibile che a disturbare il sonno di una bimba di tre anni e mezzo sia il pensiero della sorellina che, a differenza di lei, dorme ancora con i genitori: mettere le due bambine nella stessa cameretta potrebbe risolvere i risvegli notturni della maggiore.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Fai la tua domanda agli specialisti