Orticaria dopo l’antibiotico in una bimba di 4 anni

Professor Giorgio Longo A cura di Giorgio Longo - Professore specialista in Pediatria Pubblicato il 05/02/2024 Aggiornato il 23/02/2024

In base a quanti giorni dopo l'inizio di un'infezione da streptococco compare un'orticaria si può stabilire (anche se non con certezza assoluta) se quest'ultima sia dovuta a una banale reazione post infettiva oppure all'assunzione dell'amoxicillina.

Una domanda di: Maria
Mia figlia di 4 anni ha avuto una reazione di orticaria sul tronco con prurito diffuso 6 giorni dopo terapia con Augmentin. Essendo in cura con lo streptococco e al fine di completare la cura su indicazione della pediatra abbiamo cambiato il farmaco 2 volte (Cefodox e poi Zitromax) ma dopo 3/4 somministrazioni del farmaco e pur assumendo antistaminici gli episodi di rash si sono manifestati ancora. Abbiamo eseguito rast test dai quali emergono IGE alte ma nessuna allergia ai principi attivi dei farmaci. Cosa possiamo concludere? Abbiamo elementi per pensare che l’orticaria non sia dovuta al farmaco oppure è suggerito un approfondimento diagnostico e altri tipi di test al fine di escludere definitivamente altre reazioni dopo somministrazione di antibiotici? Grazie.
Giorgio Longo
Giorgio Longo

Cara signora, presumo che l’orticaria sia iniziata al sesto giorno perché, come da Lei scritto “6 giorni dopo”, indicherebbe che l’orticaria è iniziata 6 giorni dopo la fine dell’antibiotico e, se fosse così, sarebbe una banale orticaria “post-infettiva” che nulla a che fare con la terapia antibiotica. Tuttavia dal fatto che il suo pediatra ha sentito il dovere di ultimare i 10 giorni di trattamento con altro antibiotico (come raccomandato nella faringite da streptococco) mi fa ritenere che l’eruzione sia iniziata al sesto giorno dall’inizio dell’antibiotico. Comunque sia, l’eruzione si è ripresentata anche con gli altri due antibiotici utilizzati e anche questa volta non immediatamente dopo la prima assunzione come sarebbe invece successo se fosse stata realmente una reazione allergica all’antibiotico utilizzato. In conclusione per rispondere alla sua specifica domanda le direi che la cosa più probabile è che si sia trattato di una reazione maculo-papulosa a seguito del primo antibiotico usato (in particolare all’Amoxicillina presente nell’Augmentin) perché è la manifestazione più comune che questo antibiotico produce, tipicamente con esordio verso la fine della terapia (a volte anche dopo terminata) e persistente per più giorni. Si tratta di una reazione immuno-mediata (quindi se vogliamo, su base “allergica”), ma non è mai una reazione pericolosa da temere e, quello che conta di più, non è probabile che si ripeta alle prossime somministrazioni (in parole semplici, se necessario può riprendere lo stesso antibiotico). Con questo direi anche che ritengo estremamente improbabile che le altre manifestazioni cutanee con i due successivi e diversi antibiotici (che nulla hanno in comune con l’Augmentin e tra di loro), siano state su base “allergica”. Ma la cosa più importante è che, malgrado quello che le sto dicendo sia l’ipotesi più probabile (e della quale sarei quasi certo), la natura (allergica o meno) di quanto è successo deve essere definita con certezza assoluta(sic!) In caso contrario, rimarrà un ricordo indelebile nella memoria (nella storia clinica della bambina (soggetto con “allergia agli antibiotici”), fino all’età adulta, e più passeranno gli anni, più sarà difficile trovare chi potrà smentire questa possibilità. E, mi creda, è un fardello non da poca da portarsi dietro per tutta la vita. Purtroppo per togliersi questo, o questi dubbi, bisognerà che gli stessi antibiotici vengano ridati alla bambina per un test di tolleranza orale che, di norma, viene fatto in regime di day hospital. In alternativa gli antibiotici in causa (o almeno l’Amoxicilina) potrebbero essere somministrati alla prima occasione nella quale dovessero servire. In queste decisioni molto dipende da come è strutturato nella sua zona il rapporto tra pediatra e ambulatori specialistici ospedalieri. Ma, ripeto e sottolineo fortemente, guai a lasciarla crescere e diventare adulta con l’etichetta, ma anche solo con il sospetto non confermato, di “allergia all’Amoxicillina” (o ancora peggio se più genericamente “allergia agli antibiotici”). Sempre su questo aspetto della definizione diagnostica certa, ricordo quanto importante sia documentare con esattezza la durata delle manifestazioni ma specialmente il tipo di lesione cutanea presentata (“orticaria” è spesso chiamata qualsiasi macchia rosso della pelle, tanto che poi viene da voi definita “rash”). A questo stesso fine diagnostico è fondamentale e spesso risolutivo poter vedere le immagini delle lesioni oggi ottenibili facilmente con il cellulare. Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo di 7 mesi intollerante al latte

30/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Sull’intolleranza al lattosio vi è molta confusione. Questo sia perché ci sono diversi tipi di intolleranza al lattosio, sia in quanto ogni singolo soggetto ha caratteristiche cliniche molto eterogenee, sia per intensità che per gravità e non tutte riportabili alla sola e semplicistica “intolleranza...  »

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Fai la tua domanda agli specialisti