Vorrei rimanere di nuovo incinta, ma allatto il mio bambino di due anni
ancora due volte al giorno. Devo interrompere l’allattamento prima o posso
aspettare un test di gravidanza positivo?
Claudio Ivan Brambilla
Gentile signora, il Ministero della Salute riguardo alla questione allattamento durante una nuova gravidanza si è così espresso: L’allattamento al seno è un comportamento di salute con effetti positivi a breve e lungo
termine sia per la madre che per il suo bambino. L’entità di questi benefici è proporzionale rispetto all’esclusività ed alla durata dell’allattamento stesso. Nell’attuale contesto socio-culturale italiano in cui l’allattamento al seno viene protratto in maniera non esclusiva anche per molti mesi, i professionisti d’area sanitaria (in particolare ginecologi, ostetriche, infermieri, pediatri, consulenti in allattamento) possono essere chiamati ad esprimersi sull’opportunità di continuare l’allattamento al seno quando la donna resti gravida. Spesso in questi casi viene data l’indicazione di interrompere immediatamente l’allattamento al seno, ritenendo che la sovrapposizione di allattamento al seno e gravidanza possa avere un’influenza negativa sullo stato nutrizionale e sulla salute della donna, sul prodotto del concepimento e sul bambino allattato al seno. Membri del Gruppo di Studio sull’Allattamento al Seno della Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP) e del Tavolo Tecnico per la Promozione dell’Allattamento al Seno del Ministero della Salute hanno effettuato una revisione della letteratura disponibile sulla sicurezza della coesistenza fra allattamento al seno e gravidanza. In sintesi il gruppo di lavoro è giunto alle seguenti conclusioni sulla coesistenza fra allattamento al seno e gravidanza:
• Non è documentato in letteratura un aumentato rischio di aborto (2)
• In un paese industrializzato come l’Italia, nel quale le donne gravide sono
generalmente sane e ben nutrite, non vi è un aumentato rischio di ritardo di crescita del feto, né di malnutrizione materna.
• E’ possibile che vi siano dei cambiamenti di composizione del latte materno e una
minor crescita del bambino allattato al seno, tuttavia se da un lato queste conseguenze sono
documentate per i paesi a risorse limitate, non è invece noto se questo valga anche
per un paese come l’Italia. Va tuttavia sottolineato che un bambino che succhia al
seno materno della propria madre gravida lo farà in maniera esclusiva per qualche
mese soltanto, dal momento che subentrerà l’introduzione di cibi semisolidi e solidi
nella dieta (alimentazione complementare) a partire dal 6° mese di vita,
verosimilmente prima o ben prima del 6° mese di gravidanza, quando in genere può
subentrare una diminuzione significativa nella produzione di latte.
• Non è documentato che la suzione al seno collegata all’allattamento al seno possa
determinare parto pre-termine per attivazione delle contrazioni uterine.
• Bisogna tuttavia considerare che i consigli individuali possono differire e che i
professionisti dell’area sanitaria potrebbero prudenzialmente scoraggiare la
coesistenza di allattamento al seno e gravidanza in donne con uno stato nutrizionale
subottimale (per esempio adolescenti, donne con malassorbimento), nel caso di
grave IUGR, in donne con storia di aborti ricorrenti o di precedente prematurità, se
la gravidanza è gemellare, se vi è una minaccia di parto pre-termine. Bisogna però
essere consapevoli che il lecito consiglio individuale di interrompere l’allattamento al
seno manca ancora di evidenze scientifiche.
In conclusione, la SIMP ed il Tavolo Tecnico per la Promozione dell’Allattamento al Seno del Ministero della Salute ritengono che per la maggior parte delle donne la coesistenza di gravidanza ed allattamento al seno risulti sicura per madre, embrione, feto e lattante. Questa è la posizione ufficiale della Comunità scientifica. Il mio consiglio è dunque quello di parlare con il suo ginecologo curante, quando rimarrà incinta, per valutare con lui in base alla sua condizione individuale, il da farsi. Di sicuro nulla suggerisce di smettere prima di rimanere incinta. Con cordialità.
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