Mi chiamo Claudia e ho un bimbo di 7 mesi di nome Sebastiano che è nella fase esplorativa della sua crescita e quindi tocca e succhia qualsiasi cosa. Vi scrivo perché a questo proposito ho un problema con i nonni paterni: oltre a baciarlo sulle guance e sulla bocca, senza il mio consenso e contro il mio volere, si fanno mettere le mani in bocca e gli succhiano le dita, poi ovviamente Sebastiano se le mette in bocca, e lasciano tranquillamente che Sebastiano gli succhi naso, dita sporche ecc. Anche il figlio piu grande, lo zio di Sebastiano, ha iniziato a fare la stessa cosa, nonostante le mie occhiatacce. Provando a dirgli di non farlo la risposta è “così si fa gli anticorpi” e vanno avanti a fare come gli pare.
Avrei bisogno da voi oltre ad una risposta medica sul perché non vanno bene questi atteggiamenti, in modo da porter controbattere alla loro teoria, un suggerimento su come comportarmi quando succede, cosa fare e come fargli capire che non va bene. Vi ringrazio.
Luisa Vaselli
Cara mamma,
ha perfettamente ragione a preoccuparsi e a voler porre fine ai comportamenti scorretti, da ogni punto di vista, dei nonni (e dello zio). Il bacio sulla bocca appartiene ai codici di comunicazione delle persone adulte e innamorate e non a quelli dell’affetto tra genitori e figli o, meno che mai, tra nonni e nipotini. Bisogna assolutamente lasciare ai bambini un’area da esplorare, quella dell’intimità fisica (di cui il bacio fa parte) a cui accederanno quando sarà il momento giusto, quando saranno grandi e proveranno attrattiva fisica verso qualcuno. Diversamente si rischia davvero di confonderli, di privarli della magia – a venire – di uno scambio, il bacio sulla bocca, che riveste anche un alto valore simbolico lontano da quello che è il sentimento che lega i nonni ai bambini. E questo ai nonni va detto chiaramente, in modo gentile ma fermo, senza avere paura di offenderli in quanto la sua priorità deve essere quella di proteggere il suo bambino da ingerenze che potrebbero riflettersi negativamente sui suoi rapporti d’amore futuri, privandolo di scoperte che è giusto permettergli di fare a tempo debito. Il bacio sulla bocca non va svalutato, ma lasciato in una dimensione a cui Sebastiano accederà crescendo. Insomma, il bacio sulla bocca è una “cosa da grandi” e così deve rimanere e non possono essere certo i nonni a cambiare questo imperativo categorico, oltretutto ignorando la volontà della mamma che deve essere la dirimente su ogni singola questione. Per quanto riguarda succhiarsi le dita è un gesto davvero incomprensibile che non è insito nella nostra cultura e a un’attenta analisi può rappresentare una violazione del corpo del bambino. Le dita altrui non sono fatte per essere succhiate, se non eventualmente all’interno di una relazione tra persone adulte, dove il gesto acquisisce la connotazione di gioco erotico. Va da sé dunque che anche su questo punto lei deve mostrarsi irremovibile e pazienza se si offenderanno. Anche dal punto di vista strettamente igienico i comportamenti che lei riferisce sono scorretti. Lo scambio di saliva a cui viene esposto Sebastiano non è un metodo opportuno per fare anticorpi, ma piuttosto un mezzo attraverso cui il bambino può ammalarsi con maggiore frequenza. Ricordiamoci che le difese naturali di un bambino piccolo non sono ancora del tutto efficienti, non sono ancora in grado di proteggere il suo organismo dall’aggressione dei virus e dei batteri che possono annidarsi nella saliva altrui. Quindi anche per questa ragione lei non deve esitare a imporre ai nonni di evitare tassativamente effusioni troppo intime, limitandosi ai baci sulla testina o sulle guance, agli abbracci e alle carezze che appartengono al linguaggio dell’affetto che lega i nonni ai nipoti e non possono né destabilizzare né diventare veicolo di contagio. Posto questo, comprendo perfettamente cara mamma che può non essere facile imporsi, nonostante non vi sia a mio avviso altra scelta. Credo che lei debba dunque parlare ai nonni e allo zio con fermezza, rinnovando il divieto di baciare il bambino sulla bocca, di succhiarlo o di farsi succhiare. Se non dovessero darle ascolto non le resta che impedire drasticamente ai nonni di vedere il bambino, fino a quando non avranno recepito l’indicazione, anche mettendola in pratica. E’ duro lo so, lo comprendo, tuttavia ci sono situazione in cui, come in questa, non c’è scelta perché da un lato sono in gioco la salute e l’equilibrio del bambino dall’altro vi è in discussione l’autorevolezza materna, che merita la massima tutela. Mi faccia sapere se vuole, resto a sua disposizione. Con cordialità.
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