Cara dottoressa,
la mia bambina che oggi ha cinque anni da quando è nata sta con mia madre quando io sono al lavoro. E’ stata con lei fino ai due anni tutto il giorno e poi, da quando è iniziata la scuola materna, sta con lei dalle 4 del pomeriggio fino alle sette e mezzo di sera. La bambina sta bene con mia madre, è serena, e quando la vede è contenta. Il problema sta nel fatto che mia madre fa tutto di testa sua e non si attiene alle mie regole. Con la televisione per esempio: io non voglio che mia figlia la veda per più di un’ora al giorno, ma mia madre la lascia lì davanti anche un paio d’ora di fila. Non voglio che mia figlia usi il Tablet e mia madre immancabilmente glielo dà. Non voglio che mia figlia mangi dolciumi per merenda e la casa di mia madre è piena di merendine…Ma la cosa più grave di tutte è che ho scoperto che quando le fa fare qualcosa che non va le dice di non dirmi niente. Sono davvero sconcertata e sto pensando seriamente di non la sciarle più la bambina e di prendere una baby sitter per il pomeriggio, dopo l’asilo. Lei cosa mi consiglia?
Angela Raimo
Cara mamma,
fa benissimo a preoccuparsi soprattutto in relazione al fatto che la nonna invita la bambina a non raccontarle le cose che le concede di fare contro il suo parere e le sue indicazioni. I nonni, si sa, tendono a esagerare in “vizietti”, tuttavia non c’è nulla di male se concedono più di quanto i genitori, nella loro veste di educatori, possano permettersi, ma questa loro caratteristica deve mantenersi nella dimensione sana dell’alleanza. I nonni non devono cioè mai arrivare a suggerire condotte francamente sbagliate, come lo è appunto quella di tacere qualcosa alla mamma o al papà. I bambini devono infatti imparare da un lato a dare retta alle raccomandazioni dei genitori e dall’altro a confidare loro eventuali trasgressioni, per essere sostenuti e nuovamente aiutati a recuperare il comportamento corretto. Questo è importante in previsione dell’adolescenza, quando la vostra ragazzina (come tutti i ragazzini) si troverà davanti a prove e a scelte che richiederanno la capacità di distinguere chiaramente tra il Bene e il Male, secondo quanto saranno stati i genitori a indicare. Il rischio a cui la sta esponendo sua madre è di essere esautorata come figura autorevole, oltre che amorosa, delle cui indicazioni non dubitare. Di conseguenza non solo è giusto ma anche doveroso che lei intervenga al più presto affinché sua madre cambi radicalmente modo di agire. Le spieghi con pacatezza che così non sta facendo il bene della bambina e poi le chieda, in modo fermo (anche se gentile), di iniziare fin da subito ad attenersi alle sue prescrizioni. Alla bambina dica pure che sono la mamma e il papà che decidono in merito al cibo, alla televisione, al tablet e che la nonna non può fare in nessun caso il contrario di quello che loro vogliono. Sollevi cioè la nonna dalla antipatica necessità di scontentare la nipotina, assumendosi lei l’onere delle decisioni impopolari: non le costerà l’affetto di sua figlia, anzi, sarà tranquillizzante per la bambina sentirsi contenuta, la farà sentire amata e protetta, anche se magari inizialmente protesterà. Cara mamma, è in questi anni che ci si gioca la possibilità che i figli facciano il loro ingresso nell’adolescenza capaci di obbedire alle indicazioni dei genitori senza per questo sentirsi sminuiti di fronte agli occhi dei compagni, senza per questo temere di essere considerati fragili, bambocci, “sfigati” (scusi il termine, ma è il più usato tra gli adolescenti per esprimere disprezzo) e quindi in grado di tenersi fuori dai guai, anche quando per farlo occorre prendere le distanze dal gruppo dei pari. Con cordialità.
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