Ho un bimbo di 26 giorni. Ho notato che, contrariamente alla mia prima figlia che sin da subito ha incrociato il suo sguardo con il mio, lui spesso guarda altrove anche se metto il suo viso tra le mie mani e il mio viso davanti il suo. Altre volte sembra guardarmi tipo al momento iniziale dell’allattamento o della poppata con il biberon ma non so se proprio guardi me o capita che io mi trovi sulla sua traiettoria … in realtà capita che se io mi sposto lui continua a mantenere lo sguardo fisso su quel punto mentre altre volte capita che sposti gli occhi per seguire me. Comunque quando mangia e qualcuno si avvicina lui gira lo sguardo su quel qualcuno… non so… non riesco a capire perché non aggancia il mio sguardo quando lo metto di fronte a me ma si guarda intorno. Guarda di più lateralmente: è il caso di preoccuparci? Grazie.
Angela Raimo
Gentile signora,
non mi è chiaro di che cosa dovrebbe preoccuparsi. A 26 giorni di vita il neonato vede ancora sfuocato ed è del tutto normale che non segua con lo sguardo il suo viso né sostenga il suo sguardo quando lei lo osserva. Dovrà quindi attendere dunque ancora qualche settimana per avere la conferma che non ci sono problemi né di vista né rispetto al suo modo di relazionarsi. In ogni caso, le consiglio di non iniziare a fare paragoni con la sua prima figlia, perché davvero può diventare ansiogena la sua seconda maternità. Ogni bambino si sviluppa secondo tempi propri, e non è opportuno che se la sorellina ha raggiunto un qualsiasi traguardo precocemente attendersi che il secondogenito faccia altrettattanto. Premesso tutto questo, è chiaro che se lei nutre dei dubbi sullo sviluppo dle bambino è più che giuso che li esprima al pediatra durante la visita di controllo: lui molto meglio di me che non ho modo di valutare il bambino di persona potrà eventualmente rilevare se c’è qualcosa che non va o, come credo, tranquillizzarla. Il dubbio che ho io invece è che lei, cara mamma, sia un po’ giù di tono, che il suo baby blues sia più accentuato di quando dovrebbe. Se si sente triste o ansiosa o inadeguata rispetto al nuovo impegno si metta in contatto con il reparto di maternità dove ha partorito e magari ne parli con un’ostetrica. In generale, cerchi di recuperare le forze e di ritagliarsi – per quanto possibile per una neo mamma – un po’ di spazio anche per sé. Con cordialità.
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