Vi scrivo per avere un consulto perché nella precedente gravidanza (purtroppo finita male) mi avete sempre rassicurato moltissimo! Questo è il secondo ciclo dopo l’aborto di novembre, le prime mestruazione arrivate a metà gennaio sono state scarsissime (circa 3 giorni) e non ho ritentato una nuova gravidanza, anche se la ginecologa di fiducia mi aveva detto che già dal primo ciclo avrei potuto riprovare. Questo mese invece io e il mio compagno volevamo provare. Quasi tutta la settimana ho avuto le tipiche perdite trasparenti e filamentose dell ‘ovulazione, motivo per cui abbiamo avuto rapporti mirati. Contemporaneamente però ho sempre monitorato con gli stick il picco , ma sono sempre stati tutti negativi. Mi chiedevo: è possibile avere i sintomi e le perdite tipiche dell’ ovulazione pur avendo cicli anovulatori? Se non monitoravo sarei stata certa di ovulare, ma senza picco penso proprio che questo mese sia saltato. Ne approfitto della Vs gentilezza per chiedere un ulteriore consiglio. Dopo l’aborto la ginecologa mi ha prescritto tutti gli esami della trombofilia, mutazioni, coagulazione, omocisteina, vitamine eccetera. Tranne la mutazione MTHFR perché non la ritiene causa di aborti. Io invece sapevo che in caso di questa mutazione va assunta cardioaspirina per portare avanti la gravidanza.
Francesco Maria Fusi
Buongiorno, gli stick per monitorare l’ovulazione sono un aiuto, ma non sempre riescono a identificare il picco di LH, perchè questo è di brevissima durata. per cui non è detto che non abbia ovulato. Per quanto riguarda i test per la poliabortività, posto che hanno un senso dopo almeno due aborti (dovrebbe essere dopo tre), è giusto che non comprendano la mutazione MTHFR. Circa il 30% della popolazione ha questa mutazione, che non ha assolutamente significato, a meno che non determini un incremento della omocisteina (comunque curabile con acido folico e vitamina B12). Pertanto meglio dosare l’omocisteina che fare un test inutile. Cordialmente.
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