Mononucleosi infettiva e intimità di coppia: ci sono rischi?

Professor Matteo Bassetti A cura di Matteo Bassetti - Dottore specialista in Infettivologia Pubblicato il 06/08/2020 Aggiornato il 23/07/2024

La mononucleosi si trasmette attraverso la saliva, quindi il pericolo di contagio si pone ogni volta che si verifica uno scambio intimo con un partner infetto.

Una domanda di: Alessia
Vorrei farvi una domanda: al mio ragazzo gli è stata diagnosticata la mononucleosi infettiva 20 giorni fa, gli è passata la febbre e i sintomi che ha adesso sono la stanchezza e il dolore alla milza (difatti non può sforzarsi più di tanto). Nel fine settimana, vorrei andare da lui. Cosa potremmo fare? E’ rischioso avere rapporti orali protetti/petting, baci in altre parti del corpo ad esempio nel braccio, nelle gambe (dopo vorrei fare una doccia) o comunque contatto fisico con la mascherina?
(I baci in bocca sono esclusi). Grazie.

Matteo Bassetti
Matteo Bassetti

La mononucleosi non si trasmette per via aerea (come invece accade con l’influenza, per intenderci, che si trasmette attraverso le goccioline respiratorie che si emettono, per esempio tossendo e starnutendo) ma il contagio avviene da persona a persona attraverso il contatto con la saliva di chi è infetto (o più raramente con sangue). Più di preciso, il contatto diretto con saliva si verifica, per esempio, attraverso lo scambio di effusioni e i baci, specie se profondi. Il contatto indiretto con la saliva avviene invece attraverso la condivisione di posate, stoviglie, bicchieri, giocattoli (messi in bocca!). Dopo aver contratto la mononucleosi, la persona continuerà a rilasciare il virus nella saliva fino anche a 1-2 anni dopo, potendolo dunque diffondere anche dopo esserne guarito. In genere però si è contagiosi solo per 2-3 settimane dopo l’infezione acuta. Dunque se fossero passate 2-3 settimane dalla fase acuta, anche in caso di rapporti sessuali il rischio di contagio non sarebbe particolarmente alto. Posto questo, è ovvio che nessuno
può garantire con la massima sicurezza che non vi sia alcuna possibilità di essere contagiati. Comunque, mi sento di aggiungere che il 50-60 per cento della popolazione italiana a 40 anni risulta positivo al virus della mononucleosi, quindi si può anche dire che contrarlo non sia poi un’eventualità così preoccupante. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Ansia e attacchi di panico verso il termine della gravidanza (gemellare)

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Gli eventuali disturbi della sfera psichica come depressione, disturbo d'ansia, attacchi di panico richiedono cure mirate anche in gravidanza. Spetta al ginecologo in accordo con lo psichiatra prescrivere la terapia più idonea, tenendo conto che le benzodiazepine non sono consigliabili dal secondo trimestre...  »

Collo dell’utero in gravidanza e variazioni della sua lunghezza

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza il collo dell'utero di norma ha una lunghezza compresa tra 33 e 40 millimetri: è motivo di allarme un raccorciamento dai 25 millimetri in giù.   »

Gravidanza indietro di una settimana secondo l’ecografia: è brutto segno?

26/08/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La ridatazione ecografica della gravidanza è un'eventualità che di per sé non segnala che qualcosa non va. Spetta comunque al ginecologo che effettua l'ecografia fornire tutte le informazioni del caso.   »

Fai la tua domanda agli specialisti