Ho 33 anni e mi dovrei trovare a 5+6 circa (non certo in quanto non ho cicli regolari) e a seguito di qualche perdita di sangue, mi reco, secondo consiglio della mia ginecologa, in pronto soccorso (vengo da un aborto spontaneo ritenuto con raschiamento avvenuto a settembre tra la quinta e la sesta settimana di gravidanza).
Presente camera gestazionale, sacco vitellino, embrione con CRL di 2 mm e presenza di battito cardiaco.
In corrispondenza del polo inferiore si segnala però un’area di mancato accollamento di 11 x 11 mm.
Mi viene prescritto progeffik 200 mg due volte al giorno ed eco tra 15 giorni. Non mi sono state fornite altre informazioni, dunque le chiedo gentilmente, se il mio caso sia definibile come minaccia d’aborto, se il rischio sia alto o meno, oppure se sia normale a quest’epoca della gravidanza riscontrare dei mancati accollamenti.
Purtroppo data la mia precedente esperienza non sto vivendo serenamente questa nuova gravidanza…
La ringrazio in anticipo.
Elisa Valmori
Salve Federica, mi dispiace di non averle risposto prima perché capisco la sua apprensione dopo la precedente esperienza di gravidanza che non è andata a buon fine.
Vedo dal referto che lei è stata visitata in Mangiagalli e mi permetto di osservare che di sicuro è stata in un posto che ritengo esemplare dal punto di vista della competenza professionale. Capisco che lei non abbia avuto modo di porre domande o di ricevere risposte dettagliate in quanto i ritmi di lavoro in quella struttura ospedaliera non consentono di dilungarsi a parlare con le pazienti. Eccomi qui, quindi, a completare il lavoro dei miei colleghi.
Rispetto alla sua domanda sulla definizione di minaccia d’aborto, direi che si potrebbe anche definire tale ai fini del medico di base che le potrebbe concedere qualche giorno di malattia per aiutarla a stare a riposo dal lavoro almeno finché le perdite ematiche non si interrompono.
In realtà, a questa epoca così precoce di gravidanza, sappiamo bene che potrebbe trattarsi di una perdita ematica legata all’impianto dell’embrione nell’utero e quindi, se vogliamo essere ottimisti, la possiamo definire come mancato accollamento invece che usare la parola “distacco” che di sicuro è più sinistra.
Il trattamento con progesterone 200 mg 2 volte al giorno temo le rallenterà il transito intestinale…in ogni caso concordo sul fatto che il progesterone sia utile a mantenere l’utero rilassato e facilitare il riassorbimento di quest’area di mancato accollamento (magari non già alla prossima ecografia tra 2 settimane, ma nelle seguenti)
Nel mentre, presumo che le abbiano suggerito di stare a riposo e di astenersi anche dai rapporti sessuali. E’ una precauzione che va nella stessa direzione della terapia col progesterone, ossia mantenere l’utero a riposo. E’ vero che se una gravidanza è destinata ad interrompersi, queste non saranno misure sufficienti ma…almeno avremo la coscienza tranquilla sul fatto che abbiamo fatto tutto il possibile perché le cose andassero nel migliore dei modi.
Direi di considerare l’assenza di perdite di sangue e di dolori pelvici come indicatori del fatto che tutto sta andando per il verso giusto.
Mi permetto anche di consigliarle di avere fiducia ferma nel suo corpo e nel miracolo che la Natura sta facendo nel segreto del suo grembo…in gravidanza volere è potere!
Le ricordo di assumere anche acido folico 1 compressa da 400 microgrammi 1 volta al giorno, lontana da the e latticini, almeno per tutto il primo trimestre e poi secondo indicazione del suo ginecologo curante.
A disposizione se desidera, molto cordialmente.
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