Sono stata madre affidataria di una bimba, presa all’età di 3 anni, con gravi problemi comportamentali. Ora ha 27 anni e due figli: il primo di 3 anni e mezzo avuto con un uomo, poi lasciato e l’altro di 2 mesi con l’uomo con cui sembra convivere volentieri. All’età di 16 anni le era stata diagnosticata una sindrome della personalità borderline e dai 3 ai 10 anni era sta regolarmente seguita dal servizo di neuropsichiatria infantile. Ora con i bimbo più grande pare aver perso affettività, perché secondo lei i “capricci” che il bimbo fa, sono dispetti nei suoi confronti , mentre la psicologa già le ha detto che molta vivacità riguarda tutti i problemi di cambiamento che Tommaso deve affrontare e i disagi che esprime in questo modo. Vorrei acquistarle un libro di facilissima lettura che la potesse aiutare a trovare delle risposte adeguate per le difficoltà che incontra nella gestione del figlio. Il secondo ha il padre presente in tutti i sensi e cerca di moderare l’ aggressività verbale che lei mostra col figlio più grande. Io mi considero una nonna e amo molto tutti i 2 i bimbi, vorrei esserle di aiuto, ma lei è sicura di avere una risposta giusta per tutto e non accetta il confronto con esperti e tantomeno con me.
Angela Raimo
Gentile signora, prima di tutto voglio dirle che apprezzo molto quello che fa per questa ragazza e per i bambini di cui lei si sente, a ragione, nonna. Quello che riferisce è, purtroppo, quanto ci si può aspettare dal vissuto di questa mamma, e dei disagi a livello affettivo che le ha provocato. E’ ovvio che faccia fatica a comprendere quello che fa il suo bambino e ancora di più a capire che alcuni degli atteggiamenti di suo figlio possano essere espressione di un problema emotivo. Non credo che la lettura di un libro possa risolverre la situazione, mentre sono certa che può esserle di estremo aiuto sia l’appoggio di uno psicologo sia il suo sostegno nella gestione dei figli, non per sostituirsi a lei, quanto piuttosto per alleviare la sua fatica. Lo stress fisico e mentale che l’accudimento dei bambini comporta potrebbe infatti peggiorare la sua condione mentale. Detto questo, la invito, cara signora, a continuare a prendersi cura anche di sua figlia, facendola sentire amata, compresa, protetta e non giudicata o, peggio, rimproverata. Il suo compito difficile ma talmente importante da rendere più lieve l’impegno che le richiederà potrà essere quello di fare in modo che questa famigliola, questi bambini trovino equilibrio e serenità. Mi scriva ancora se lo desidera. Tanti cari saluti.
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