Sono sposata da 3 anni e da quando sono rimasta incinta mio marito è cambiato. Abbiamo voluto e cercato tanto la nostra bambina, ma da quando sono incinta lui ha preso le distanze da me, ha cominciato a criticarmi su tutto, dalla pulizia della casa, alla spesa e ho lavorato fino al nono mese di gravidanza. È diventato molto aggressivo verbalmente, irascibile non potevo più parlare che sbottava. E ovviamente era sempre colpa mia. Quando ho partorito è anche peggiorato. Con un neonato in casa la sua preoccupazione era comunque dirmi che non pulivo abbastanza la casa, e che ero a casa solo a curare la bambina. Io cercavo e avevo bisogno di attenzioni, lui mi diceva che ero pesante ed è arrivato anche a dirmi che voleva la separazione, che non sapeva più se mi amava e parlava tranquillamente di come avremmo potuto crescere nostra figlia anche da separati. Ho sofferto come non mai nella vita e l’ho supplicato di riprovarci. Così è stato e dopo qualche mese è tornato a un’apparente normalità, dice che vuol stare con me e che mi ama, fa progetti per la casa nuova, abbiamo ricominciato ad avere dei rapporti (durante la gravidanza non voleva e i mesi dopo il parto dopo quello che è successo e lui che diceva di non amarmi più non ne abbiamo avuti). Lui mi cerca molto fisicamente ma comunque i gesti di affetto mancano, le parole che vorrei sentire non me le dice. Non capisco come mai sia cambiato così e non me ne do pace. Lo amo e l’unica cosa che voglio è sistemare le cose e vivere felice con la mia famiglia ma mi chiedo se è possibile. In gravidanza ero diventata gelosissima e purtroppo sono arrivata a mettere in dubbio la fiducia nei suoi confronti a causa di questa sua lontananza. Ora non so come comportarmi, lui sembra insensibile nei miei confronti. Ho pianto per mesi e lui menefreghista al massimo. Io sono rientrata al lavoro quando la nostra bimba aveva tre mesi, quando torno mi occupo di lei, lui lavora e mi aiuta molto poco, anche se a parole dice a tutti che mi aiuta tanto. Si arrabbia se qualcuno mi aiuta in casa (mia mamma e mia suocera sono molto presenti) perché dice che mi devo arrangiare. Non lo riconosco più e non capisco come mai si comporti così. Lui è uno che ama avere sempre tutto sotto controllo e fare lui le cose, ho pensato anche che forse si sente così perché della bimba invece mi occupo io e lei ha bisogno di me e non di lui… grazie mille se può aiutarmi.
Annalisa Pistuddi
Cara Paola, l’arrivo di un bambino, anche se amato e desiderato, tende sempre a cambiare l’equilibrio della famiglia sia in modo concreto e quotidiano sia nella sfera emotiva. I vissuti di ognuno sono differenti, non solo verso il nuovo nato ma anche verso gli altri familiari e negli ambiti lavorativo e sociale. La mamma è la figura necessaria alla crescita ma anche per il padre deve esserci uno spazio sia per l’accudimento del piccolo che per se stesso. Molti padri se non sono coinvolti dalla madre nella nuova quotidianità possono isolarsi e anche arrabbiarsi. Spesso il loro spazio e tempo per il figlio lo prendono i nonni, può essere utile alla routine quotidiana ma meno alla triade della famiglia con il nuovo nato. E così l’intimità della coppia ne fa le spese, non mi riferisco solo alla sessualità, sono le abitudini e le reciproche attenzioni quotidiane che possono cambiare e qualcuno può soffrirne. Non ci sono suggerimenti concreti ma vi invito a riflettere tra voi due sui sentimenti, sulle aspettative, sulle reciproche disponibilità e a concordare insieme la nuova organizzazione familiare. Un reciproco sostegno, decisioni condivise e soprattutto manifestazioni di affetto che sembra sia andato perduto. Da parte sua si dimostri aperta all’ascolto, faccia parlare suo marito, probabilmente in quanto le dirà individuerà la chiave di questo suo cambiamente per lei così doloroso. Chieda a sua volta ascolto e non per rrecriminare (non servirebbe) ma per spiegargli – ancora una volta – che il suo desiderio è costruire con lui una famiglia serena. Mi scriva ancora se lo desidera. Cari saluti.
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