L’otorino prescrive indagini urgenti che il pediatra non ritiene tali: è suo diritto?

Dottor Leo Venturelli A cura di Leo Venturelli - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 22/08/2024 Aggiornato il 22/08/2024

È responsabilità del curante la prescrizione di successivi esami suggeriti da uno specialista, per cui per lui non vi l'obbligo legale di seguire le indicazioni del collega.

Una domanda di: Barbara
Gentile dottore, mio figlio dodicenne soffre di rinite da più di un anno, unitamente ad una forma di rettocolite ulcerosa cronica autoimmune diagnosticatagli a dicembre. Mi chiedevo se le due infiammazioni potessero essere in qualche modo correlate. La pediatra di base gli ha prescritto (finalmente) una visita otorinolaringoiatrica che ho prenotato privatamente per accorciare i lunghi tempi di attesa. L’otorino ha richiesto, su carta intestata, una visita allergologica e le prove allergometriche per inalanti. Attualmente la pediatra è in ferie e la sua sostituta si è rifiutata di predisporre quanto indicato dall’otorino, dicendo che avrei dovuto attendere il rientro della pediatra curante in quanto, a suo giudizio, non ricorrono le condizioni di urgenza tali da giustificare la mia richiesta. Ha anche aggiunto che, avendo sottoposto il bambino ad un consulto privato, dovrò continuare a muovermi privatamente. Francamente è la prima volta che mi capita una cosa del genere. Non conosco i riferimenti normativi che possano giustificare un simile atteggiamento (tra l’altro al telefono, senza neanche visitare il paziente), ma credo che la cura degli assistiti debba essere prioritaria e prevalere su eventuali limiti burocratici. Volevo conoscere il Suo parere e capire se ci sono i presupposti per inoltrare una eventuale segnalazione alla ASL. Grazie. Cordiale saluti.
Leo Venturelli
Leo Venturelli

Gentile signora, la prescrizione di esami e accertamenti deve essere condivisa tra specialista e pediatra curante: normalmente capita che il pediatra chieda una consulenza e quindi si affidi allo specialista per procedere. In questi casi non ci sono normalmente problemi. È comunque responsabilità del curante la prescrizione di successivi esami, per cui non c’è l’obbligo legale di seguire le indicazioni. Sul criterio di urgenza vale il criterio appunto di urgenza, cioè di esami che diano immediata risoluzione a una situazione grave. I test allergici non rientrano di norma in questo criterio. La questione da lei sollevata comunque è frequente e non sempre si è arrivati e si arriva a pareri uniformi. In realtà, se lo specialista opera all’interno del SSN, potrebbe valere il “passaggio in cura” richiesto esplicitamente dal curante, in modo che qualsiasi ulteriore accertamento ricade per legge su di lui. La sua situazione non ricade in questo contesto. Il consulente privato dal canto suo dovrebbe dare indicazioni al curante in busta chiusa, in modo da evitare passaggi di consegne attraverso la famiglia che, giocoforza, così diventa il tramite di consulti tra medici con un carico personale ed emotivo che rischia di esasperare la situazione, come è successo nel vostro caso. Poi devo dire che una risposta del medico motivata e soprattutto cortese alla famiglia spesso spegne rivalse legali. Se come genitori poi vi sentite non sodddisfattti dell’accaduto, c’è la possibilità di chiedere spiegazioni allo sportello di pubblica tutela della Asl. Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Contraccettivo ormonale a poche settimane dal parto e sanguinamento che non si arresta

09/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

In genere, dopo il parto si consiglia di attendere almeno una o due mestruazioni prima di ricorrere a un metodo contraccettivo ormonale.   »

Bimbo di tre anni che vuole il papà e manda via la mamma

08/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Non è affatto preoccupante che quando arriva il papà il bambino ne reclami la presenza e manifesta il desiderio di stare solo con lui. La mamma dovrebbe assecondare questo desiderio, scacciando eventuali moti di gelosia.   »

Ansia e attacchi di panico verso il termine della gravidanza (gemellare)

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Gli eventuali disturbi della sfera psichica come depressione, disturbo d'ansia, attacchi di panico richiedono cure mirate anche in gravidanza. Spetta al ginecologo in accordo con lo psichiatra prescrivere la terapia più idonea, tenendo conto che le benzodiazepine non sono consigliabili dal secondo trimestre...  »

Collo dell’utero in gravidanza e variazioni della sua lunghezza

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza il collo dell'utero di norma ha una lunghezza compresa tra 33 e 40 millimetri: è motivo di allarme un raccorciamento dai 25 millimetri in giù.   »

Fai la tua domanda agli specialisti