Chiedo per sentire vari pareri, la settimana scorsa la mia bambina che a gennaio farà 4 anni, ha avuto un giorno di
febbre quasi a 40, secondo giorno 37.5, terzo giorno piú nulla, non ho dato più di 2 volte il nurofen e una tachipirina. Circa 5-6 giorni
dopo la bambina mi dice che le faceva un po’ male una ghiandolina del collo, non le classiche sotto la mandibola per intenderci, ma due ghiandoline piú
giú nel collo diciamo a metà del collo sia a destra che sinistra, di più piú la parte sinistra, non so se siano le ghiandole cervicali, non sono
quelle dietro la testa. Spero di essermi spiegata, la pediatra ci ha detto di provare a fare 4-5 giorni di nurofen, 1 volta al
giorno e vedere entro giovedì se necessita di altra curetta antibiotica… La bambina gioca ride salta mangia non fa nulla di diverso o di strano, è un
po raffreddata…so che sono ghiandole “particolari” quelle di cui le parlo, la mia domanda è DEVO PREOCCUPARMI oppure è normale? Potrebbe essere un
residuo del precendente virus o del momento? O dovrei forse allarmarmi??
Grazie.
Elena Bozzola
Cara lettrice,
i linfonodi del collo dei bambini si gonfiano generalmente per cause infiammatorie, per infezioni virali e batteriche. Si può cioè riscontrare (al tatto ma anche agli occhi) un ingrossamento bilaterale dei linfonodi localizzati in regione laterocervicale. Vederli (e sentirli) ingrossati spesso fa spaventare mamma e papà, ma è bene sapere che nel corso delle infezioni i linfonodi svolgono un ruolo importante comportandosi da filtri in grado di intercettare e distruggere i germi. L’ingrossamento dei linfonodi può anche associarsi a dolore alla gola, sensibilità al tatto, febbre. La risoluzione della linfoadenopatia può richiedere un po’ di tempo, anche settimane, e non è raro che i sintomi di febbre, mal di gola e difficoltà alla deglutizione si risolvano prima che i linfonodi siano tornati alle dimensioni di prima della malattia. Quando c’è una causa infettiva, virale o batterica (ad esempio, il bambino ha la febbre o ha avuto febbre qualche giorno prima), i linfonodi in genere aumentano di volume, per poi regredire nel giro di 4-6 settimane, per tornare definitivamente alle dimensioni originarie entro i 3 mesi. Quindi, non c’è da preoccuparsi se a distanza di settimane da quando l’episodio infettivo si è concluso i linfonodi sono ancora ingrossati. Detto questo, è sempre consigliabile confrontarsi con il pediatra perché alcune situazioni invece richiedono approfondimenti diagnostici o terapie mirate. Ad esempio, quando compare iperemia della cute sovrastante, il linfonodo aumenta di volume oltre i 2 cm, vi è febbricola persistente per settimane, intensa sudorazione notturna o perdita di peso corporeo, il pediatra potrà prescrivere una visita medica specialistica o degli approfondimenti ad hoc. Cari saluti.
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