Mamma di due bimbe di quasi 5 anni una e 6 mesi l’altra, ho ripreso il lavoro full time da poco e inizierò a partire da dicembre un nuovo incarico che richiederà tantissimo impegno e dedizione. Senza entrare nel merito della scelta, mi dispiace avere pochissimo tempo per le bambine e vorrei sapere se ci sono studi sul dormire con loro. Ad esempio se dormire insieme può sopperire alla mia assenza durante il giorno o se rischia di inficiare la loro autonomia. Attualmente la grande dorme sola nella sua stanza e la piccola nella sua culla in camera nostra dato che continua a svegliarsi più volte per essere allattata. Grazie!!
Angela Raimo
Cara mamma, non è certo la sola mamma a chiedersi se sia una buona cosa dormire con i bambini, magari insieme nel lettone, per risarcirli (e risarcirsi!) del fatto di non vederli durante il giorno, ed è una domanda comprensibilissima, che davvero intenerisce perché è rappresentativa degli equilibrismi con cui le donne ogni giorno si misurano per poter arrivare a tutto senza privare (e privarsi) del contatto con i figli piccoli. Devo dirle però che no, non sarebbe una buona idea cambiare le abitudini della sua bimba più grande, che così bene si è adattata a dormire da sola senza avere paura, senza reclamare la presenza dei genitori durante la notte. Farlo vorrebbe dire imporle una regressione (come lei giustamente ha intuito!) poco vantaggiosa per la bimba, in primis, e probabilmente anche per l’armonia del vostro nucleo familiare. Comprendo però profondamente il suo desiderio di stare più vicino alle sue bambine, ma le posso dire che la vecchia tesi secondo cui “la qualità del tempo passato con i figli vale più della quantità” esprime una verità incontrovertibile: anche solo un’ora al giorno vissuta con intensità e allegria può cementare il legame affettivo con un figlio più di tante ore trascorse in casa a occuparsi d’altro mentre lui viene lasciato solo davanti alla tivù, come non di rado succede. Certo, qualcuno obietterà che più ore passate con i figli dedicandosi a loro completamente contano di più di una sola ora, ma quante mamme possono disporre di queste “tante ore”? Pochissime, diciamolo, quindi è questa la nostra realtà, la realtà delle donne di questa nostra epoca. Venendo a noi, cara mamma, direi dunque di stare pienamente, gioiosamente, amorevolmente con le sue bambine ogni volta che può, senza sentirsi in colpa per il tempo che non passa con loro, ma concentrandosi su quello che fate quando siete insieme, assaporandone la bellezza, e vedrà che questo sarà più che sufficiente per fare sentire le sue figlie amate e sicure del fatto che la mamma c’è. Legga dunque delle storie, ballate al suon di musica, cantate, le abbracci e le baci, faccia loro il bagnetto, rida con loro, le porti a passeggio ogni volta che può (di domenica per esempio). Per finire, mi permetto di suggerirle di acquistare due braccialettini (vanno bene quelli a fascetta di gomma) e di disegnarci con la penna tanti cuoricini. La mattina quando saluta la sua bimba più grande mettetevene uno per uno, e mentre si compie questo rituale, dica a sua figlia: “Questo braccialetto ci unisce, tiene il posto di noi (il mio con te, il tuo con me) quando tu sei a scuola e io al lavoro, d’accordo?”. La sera, quando vi ritrovate, toglietevi i braccialetti e metteteli in una scatolina per il giorno dopo o, comunque, per quando vi allontanerete di nuovo l’una dall’altra. Quando la bimba più piccola arriverà a capire la simbologia del braccialetto ne comprerà un terzo tutto per lei, così sarete voi tre unite anche quando non siete vicine (se lo desidera, ovviamente può avere il proprio braccialetto anche il papà). Mi scriva ancora, se le fa piacere.
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