Buongiorno. In seguito a lieve otalgia da mesi e sensazione di orecchio tappato ( no acufeni) ho fatto visita orl e vari esami audiometrici (impendenzometria, prove di funzionalità tubarica e audiometria tonale). All’audiometria è emerso lievissimo deficit neurosensoriale monolaterale.
L’otorino mi ha quindi fatto fare i potenziali evocati uditivi (2 volte in quanto i primi, secondo lui, non erano abbastanza specifici, me ne ha fatti
fare altri che da quanto ho capito analizzavano piu frequenze ma non so come si chiamino, forse abr 2 canali?) Risultati assolutamente tutti nella
norma. Mi ha detto che posso escludere neurinoma dell’ acustico e di non
fare la risonanza magnetica. La mia domanda è: come mai allora ho questa lieve ipoacusia
neurosensoriale? Può essere qualcosa di grave? Magari non neurinoma ma
comunque altri tumori? O gli abr escludono anche altri tumori? Mi ha detto
che secondo lui (ma è un ipotesi) la lievissima ipoacusia deriva dal fatto
che avendo avuto in passato 2 perforazioni timpaniche, i medici mi hanno
dato le gocce auricolari che però sono ototossiche e quindi mi avranno
danneggiato la coclea. La mia domanda è: posso escludere cause più gravi?
Nb: per l’otalgia mi ha detto che è a causa di malfunzionamento delle tube
sommato alla membrana timpanica che essendosi perforata 2 volte in passato è
assottogliata. Grazie.
Aldo Messina
Buongiorno cara lettrice.
Affrontiamo il tema in termini generali poiché mancano delle informazioni abbastanza utili.
Sarebbe utile quantomeno sapere:
Se le tue attività lavorative o hobbistiche prevedano il soggiorno in ambiente rumoroso o l’esposizione a sostanze tossiche. L’entità del deficit uditivo e le frequenze coinvolte.
Se, a tuo parere, il deficit uditivo assume un carattere fluttuante, cioè se ogni tanto ritieni sentire meglio o peggio.
Se avverti dei suoni (acufeni) all’orecchio (ma questo mi pare tu l’abbia escluso).
Se lamenti vertigini.
Ciò premesso, in generale, nelle ipoacusie neurosensoriali (pertanto determinate da una lesione della coclea o del nervo uditivo) lo studio dei potenziali evocati è di discreto ausilio per escludere il neurinoma dell’acustico. Al momento l’ipotesi che il danno possa essere determinato da uso locale di farmaci ototossici appare verosimile.
In questi casi, consiglio comunque ripetere l’esame audiometrico tra un anno e solo in caso di aggravamento della capacità uditiva, eseguire altre indagini, come la RMN dei condotti uditivi interni con contrasto. L’eventuale neurinoma infatti non assume carattere di urgenza e si può tranquillamente attendere senza alcun rischio.
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