Ci sono prodotti omeopatici efficaci per bambini iperattivi?
Angela Raimo
Gentile signora,
lei parla di iperattività con leggerezza, chiedendo un preparato per affrontarla come si trattasse di domandare una caramella per il mal di gola. Ma l’iperattività è uno dei segni di un grave disturbo della sfera psichica, noto con la sigla ADHD, dalle iniziali del suo nome inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder (sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività). Mi chiedo se lei usi questo termine perché un neuropsichiatra infantile ha posto la diagnosi, secondo i criteri ufficiali, di cui ci si avvale per decretare la presenza della malattia o se, invece, sia una sua iniziativa definire un eccesso di vivacità di suo figlio “iperattività”. In questo secondo caso la invito a rivedere la terminologia per poi eventualmente, solo se ha fondati sospetti che i comportamenti di suo figlio possano essere la spia di un grave problema come lo è l’ADHD, rivolgersi al suo pediatra curante per valutare l’opportunità di un consulto presso il neuropsichiatra infantile. Questo vale soprattutto se anche le maestre hanno rilevato anomalie nel comportamento di suo figlio (in realtà non mi riferisce se il bambino va a scuola o alla materna ma tant’è).
L’iperattività, se diagnosticata, richiede un approccio deciso e preciso perché se in età infantile è fonte di continui problemi, in particolare a scuola, in adolescenza può aprire la strada a disturbi del comportamento di estrema severità, che vanno dal consumo di droga e alcol all’indifferenza verso i pericoli legati a una guida imprudente. Nei casi lievi di ADHD che, fortuna vuole, sono i più frequenti in assoluto, un atteggiamento corretto dei genitori e degli insegnanti (ipotizzando che questo bambino vada a scuola) può bastare a controllare la situazione senza che sia necessario il ricorso ai farmaci (e non parlo di preparati omeopatici). E’ dunque importantissimo che la mamma e il papà sappiano esattamente cosa occorre fare perché con un bimbo ADHD, in cui prevale l’iperattività, sbagliare è facile come respirare. Carissima mamma Linda, la invito ad affrontare con meno superficialità la questione, appoggiandosi agli specialisti per avere eventualmente una diagnosi, anche se le auguro con tutto il cuore che una figura sanitaria competente possa escludere che suo figlio sia interessato da un problema di natura psichica. Non si deve infatti essere indotti a pensare che un bambino vivace, che ha voglia di correre e saltare, che è turbolento, che obbedisce poco, che si annoia facilmente sia automaticamente colpito dalla sindrome: molto più spesso si tratta solo di una questione di temperamento, ma questo è meglio che sia uno specialista a stabilirlo. Cordialmente.
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