Ingresso al nido: cosa fare se si allatta al seno?

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 06/04/2023 Aggiornato il 13/04/2023

Durante la permanenza al nido il bambino si adatta all'assenza della mamma e si adegua all'alimentazione che gli viene proposta, quindi tende a non cercare il seno che, naturalmente, può essere offerto al rientro a casa.

Una domanda di: Giulia
Il mio piccolo andrà al nido all’età di 15 mesi; ora ne ha 11 e continuo ad allattarlo al seno 3 volte al giorno circa, in particolare lo richiede prima del sonnellino pomeridiano e prima della nanna notturna, addormentandosi ciucciando. Non fa ancora pasti completi, preferisce “assaggini” di ogni cosa. Durante la notte si sveglia ogni 2/3 ore circa e il più delle volte è il seno a calmarlo, al posto del ciuccio. Dorme ancora con noi nel letto matrimoniale poiché nel lettino non ho ancora trovato una modalità che funzioni per farlo dormire, piange disperato, l’unica soluzione potrebbe essere quella di farlo addormentare nel passeggino e poi spostarlo nel lettino, ma non appena si sveglia il problema ricompare. Mi chiedo, come farò al nido? Se non volessi smettere di allattarlo del tutto, come e quando dovrei accontentarlo dandogli il seno e quando no? C’è chi mi dice che a 15 mesi potrei anche smettere di allattare, è vero, ma nonostante tutto a me piace questo nostro momento. Ovviamente però non vorrei turbare mio figlio e creargli problemi durante l’inserimento al nido. Come posso fare? Lei mi consiglia di privargli il seno o diminuire? Sono molto giovane, ho 22 anni e tanto da imparare. Grazie in anticipo!
Angela Raimo
Angela Raimo

Cara Giulia, innanzi tutto davvero complimenti: è molto bello conoscere (sia pure con la mediazione di uno schermo) una giovanissima mamma così attenta. Prima di risponderle voglio dirle che proprio alla luce del desiderio di agire per il meglio per il proprio piccino in molte circostanze una mamma, anche se giovane come lei, può affidarsi al proprio istinto che, nella maggior parte dei casi, suggerisce la cosa giusta da fare. In altre parole: si fidi di se stessa come mamma, anche perché non è certo un’età anagrafica matura a garantire un ottimale accudimento dei figli. Il mio consiglio è di non preoccuparsi più di tanto ora per quello che accadrà tra quattro mesi perché quando il suo bambino inizierà a frequentare il nido gli verrà naturale non cercare più il suo seno visto che lei non c’è. Non a caso alle mamme che vogliono smettere di allattare i bambini grandicelli si consiglia di allontanarsi al momento dei pasti, per farsi sostituire da un altro adulto, proprio perché in questo modo il bambino tendenzialmente non reclama il seno. Tornando al suo piccino, credo che a 15 mesi si adeguerà serenamente ai ritmi e ai pasti del nido, tenderà a imitare quello che fanno gli altri bambini, si distrarrà grazie all’ambiente diverso da quello di casa sua e, di conseguenza, molto probabilmente non sentirà la mancanza del seno. Poi, una volta tornato a casa, potrà ottenere di nuovo il seno materno nel momento in cui dovesse reclamarlo, se ovviamente lei deciderà di proseguire con l’allattamento (come è opportuno fare se continua a essere vissuto come un momento di condivisione piacevole e gratificante). Penso che, nonostante l’ingresso al nido, questo bimbo potrà riuscire a mantenere tre poppate nell’arco delle 24 ore. Vedrà, comunque, che a poco a poco rinuncerà lui stesso alle poppate notturne, perché è questo che accade a mano a mano che i bimbi crescono. Attenzione però che nei primi tempi successivi all’ingresso al nido potrebbe intensificare la richiesta di poppate di notte: se dovesse accadere non abbia timore, una simile eventualità nasce da un bisogno di rassicurazione che, se viene soddisfatto, a poco a poco sfuma. Mi tenga aggiornata se le fa piacere. Tanti cari saluti.

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