Infezione “mano-piede-bocca” e gravidanza

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 25/06/2018 Aggiornato il 25/06/2018

Se contratta in gravidanza, l'infezione da Coxackie A16 virus può provocare problemi al bambino, specialmente se il contagio avviene nel primo trimestre o in prossimità del parto.

Una domanda di: Ilaria
Buongiorno,
sono alla 14 settimane di gravidanza ed ho una bimba di 4 anni a cui è stata diagnosticata in ospedale l’infezione “mani bocca piedi”. Ha grosse pustole sulla lingua e sul palato e puntini rossi su mani, piedi e sederino. Io sono in forte ansia per il bimbo che aspetto. Non sono ancora riuscita a contattare la mia ginecologa. vorrei sapere quali virus potrebbe avere aggredito me, a parte quello specifico della MBP, perché in ospedale hanno detto che i responsabili possono essere anche altri virus. Infatti in realtà hanno diagnosticato “sospetta” mbp. Quali analisi devo fare? Quali virus ricercare? Grazie mille.
Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Cara signora ,
l’infezione mano-piede-bocca è causata dal virus Coxackie A16 e non da altri virus. I medici dell’ospedale hanno “sospettato” la malattia e quindi messo in “forse” l’implicazione di questo virus non già perché la mano-piede-bocca potrebbe essere dovuta ad altri agenti infettivi, quanto piuttosto perché non avevano la certezza di trovarsi realmente di fronte a essa. Premesso tutto questo e ammettendo che la sua bambina sia colpita proprio dalla mano-piede-bocca devo purtroppo dirle che non si può escludere che possa lei stessa esserne stata contagiata (anche se non è automatico) e che in questa eventualità ci potrebbero realmente essere dei problemi per il feto. Il pericolo maggiore si corre se ci si ammala nel primo trimestre della gravidanza o nell’ultimo mese. In realtà, anche se non è mai stato dimostrato con assoluta certezza che esista un rapporto stretto tra lo sviluppo della malattia in gravidanza e i rischi per il feto, vi è la possibilità che il bambino in seguito all’infezione sviluppata dalla madre vada incontro all’idrope, temibile condizione caratterizzata dall’accumulo di fluidi che può sopraffare gli organi in via di sviluppo fino a portare all’aborto. Essere colpite in prossimità del parto espone invece al pericolo che anche il nascituro sviluppi la malattia: in questa eventualità è comunque possibile controllare la malattia del neonato con cure specifiche. La diagnosi per quanto la riguarda (come del resto per quanto riguarda i bambini) viene fatta rilevando l’eventuale comparsa dei sintomi (eruzione intorno alla bocca, su mani e piedi, febbricola, malessere generale). Nel caso in cui dovessero comparire e, quindi, lei si fosse realmente ammalata – l’incubazione va da 3 a 6 giorni – dovrà essere seguita con grande attenzione fino al parto, cioè essere sottoposta a controlli assidui, sia attraverso l’ecografia sia con gli esami del sangue. Questo serve per verificare settimana dopo settimana il benessere del suo piccolo. Le consiglio senz’altro di contattare a breve il suo ginecologo per parlargli della situazione e pianificare con lui il da farsi. Allo stesso tempo, tenga ben controllata la sua condizione di salute, per comprendere immediatamente se ha subito o no il contagio che, comunque, non è così certo che sia avvenuto. Mi tenga informato, se lo desidera. Con cordialità.

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