Gravidanza e perdite scure che non si arrestano

Dottor Gaetano Perrini A cura di Gaetano Perrini - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 03/09/2020 Aggiornato il 03/09/2020

Nelle prime settimane di gravidanza eventuali perdite scure potrebbero non segnalare nulla di preoccupante.

Una domanda di: Franca
Sono alla sesta settimana di gravidanza ma già dalla quinta ho perdite marroni. Non avendo ancora fatto la prima visita ginecologica, la settimana scorsa mi sono recata al pronto soccorso ma si è visto solo la camera gestastionale dicendomi che era presto e che dovevo aspettare qualche altro giorno.
Le piccole perdite marroni sono continuate ogni giorno fino a quando, finalmente, ho potuto fissare l’appuntamento dalla mia ginecologa quando i valori delle beta erano intorno a 6000. Alla visita questa volta si sono visti camera, sacco è un micro embrioncino abbozzato, tutto nella norma secondo la dottoressa per essere tra la quinta e la sesta settimana. Riguardo alle perdite anche lei non ha notato nulla, nè alla cervice nè in utero, mi ha dato comunque capsule molli di progesterone da mettere una alla sera in vagina. Dopo qualche giorno le perdite sono aumentate moltissimo, un flusso più abbondante e continuo ma sempre di sangue marrone, preoccupata la mia ginecologa mi ha semplicemente detto di stare a riposo e di passare alla punture di progesterone.
Nonostante le punture le perdite marroni ci sono sempre e abbondanti ma non sono accompagnate da dolori di nessun genere.
La mia domanda è questa: volendo scongiurare un aborto, da cos’altro poterebbero dipendere? Il progesterone non fa avvertire i dolori mestruali se fosse una sorta di ciclo per eliminare il tutto? Sono sempre state marroni e non diventano di colore rosso, questo può darmi speranza?
Grazie.
Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Cara signora, le gravidanze hanno un loro percorso evolutivo.
Nelle fasi iniziali come nel suo caso sono possibili piccole perdite color caffè e talvolta la comparsa di tracce di sangue. Questi fenomeni sono da imputare nella stragrande maggioranza dei casi alla evoluzione della stessa gravidanza. Raramente possono invece essere espressione di gravidanza che si interrompe. Il sostengno farmacologico (progesterone) riduce questo rischio, favorendo la placentazione e la formazione del microcircolo dove si è impiantato l’uovo fecondato.
Dal punto di vista poi della diagnosi ecografica, ricordo che l’ecografia non è una terapia ma uno strumento di ausilio nelle mani dello specialista. Serve nelle fasi inizialissime a localizzare la camera gestazionale (esclusione di impianto extrauterino) e successivamente, a mano a mano che la gravidanza procede, a evidenziare lo sviluppo dell’embrione e la sua vitalità. Non andrebbe eseguita prima della quinta-sesta settimana di gravidanza, ovvero non prima che il ritardo delle mestruazioni sia almeno di 10 giorni.
Auguroni.

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