Sono alla quindicesima settimana e per la diciassettesima dovrò fare in Melloni il tampone vaginale ed endocervicale per alcuni batteri che mi porto dietro da oltre un anno. C’è chi dice di farlo e chi no. Ora io ho molto timore, ho impiegato due anni per avere questa gravidanza arrivata poi normalmente ma non vorrei mai far nulla che possa far del male.
La mia gravidanza da subito è stata dolorosa, a letto per continue contrazioni, poi no ai rapporti per placenta bassa e oltre tutto ho il collo dell’utero di 3 centimetri e 2 millimetri per una conizazzione subita in passato. Ho chiesto al mio ginecologo se poteva trattarmi come una paziente ancora positiva al tampone (tanto è positivo da oltre un anno, lo sarà ancora, perché farlo?) ma mi ha detto di farlo.
Ultima mestruazione il 20 aprile e dal 15 aprile avevo iniziato ad assumere 6 giorni Enterelle Plus, 7 giorni Bifiselle e poi sono andata avanti e tutt’ora assumo Crispact. Dalla decima settimana uso anche gli ovuli vaginali Normogin. Che devo fare con questo tampone vaginale ed endocervicale?
È importante perché se no i batteri possono rompere le membrane? Ma è pericoloso visto già il mio collo corto, la placenta bassa e le mie contrazioni che mi accompagnano dall’inizio?
Grazie per la cortese risposta.
Elisa Valmori
Salve cara signora, capisco la sua indecisione rispetto alla esecuzione del tampone vaginale e cervicale vista la sua storia pregressa e attuale. Ad ogni modo vorrei rassicurarla nella maniera più completa sia sull’innocuità di queste indagini ai fini del buon prosieguo della gravidanza, sia sulla importanza di identificare precocemente in quella sede eventuali germi patogeni e, contestualmente, la terapia mirata per eradicarli come appunto i tamponi ci consentono di fare.
In merito alla lunghezza del suo collo dell’utero, mi permetto di precisare che 32 mm di lunghezza complessiva sono assolutamente nella norma!
Quello che possiamo immaginare, vista la sua pregressa conizzazione, è che al collo dell’utero manchi una porzione più o meno estesa di tessuto e che questo condizioni non tanto la lunghezza complessiva ma la “tenuta” dal punto di vista meccanico nel corso dei nove mesi.
Per questo motivo è particolarmente indicato effettuare il tampone completo e, come lei già sta facendo, aiutarsi con probiotici orali e vaginali a prevenire le infezioni a carico dell’apparato genitale.
Anche rispetto alla placenta bassa vorrei rincuorarla: a 15 settimane è fisiologicamente ancora bassa perché l’utero deve ancora espandersi in tutto il suo splendore, quindi ha più senso fare diagnosi di placenta bassa a 20 settimane e, in caso venga confermata, va comunque ricontrollata all’ecografia della 30° settimana: potrebbe essere risalita al punto giusto ora dell’ultimo trimestre!
Certamente, dato che lei avverte contrazioni uterine, è cosa buona e giusta stare a riposo ed evitare i rapporti sessuali.
Chissà che il tampone possa fare luce anche sulla causa di queste contrazioni uterine premature!
Spero di esserle stata di aiuto, resto a disposizione se desidera, cordialmente.
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