Sono la mamma di Alessandro e Christian, due gemelli di quasi 5 anni.
Sin dalla nascita sono sempre stati molto diversi tra loro. Ale è un bel chiacchierone e molto vivace però anche molto timido; Chri è più riservato, riflessivo e timido nella giusta misura.
Il mio “problema” è con Ale. Dall’inizio del secondo anno scolastico, ho notato un serio peggioramento nel suo comportamento.
Ha iniziato a farsi la cacca addosso all’asilo, è diventato molto più aggressivo sia verbalmente che fisicamente soprattutto con me.
Mi dà la colpa di tutto, compresa la comparsa di un raffreddore. E anche se non riesce a fare qualcosa me ne attribuisce la responsabilità. Questa settimana poi ha fatto due cose all’asilo che non aveva mai minimante fatto. Ha morsicato il dito di una bambina e ha detto parolacce.
Io non capisco cos’abbia. A casa non è cambiato nulla: è tutto come sempre. L’unica cosa è che ha trovato degli amichetti che sono piuttosto indisciplinati. Non mi fraintenda, non sono la classica mamma chioccia che dice non devi frequentare quei bimbi perché sono maleducati però lui lo conosco, vive molto nell’imitazione degli altri e probabilmente non vorrei che per piacere ai suoi amichi stia imitando il comportamento. Non so più come comportarmi. Ho provato sgridandolo, facendo finta di niente, ma soprattutto parlandogli ma nulla ha sortito nessun effetto.
Se può darmi un consiglio le sarei grata.
Angela Raimo
Cara mamma,
il suo bambino sta esprimendo una rabbia forte, sulla cui origine lei non mi dà alcun indizio: non credo infatti che sia riconducibile al desiderio di farsi accettare dai coetanei maleducati o di compiacerli, mentre è possibile che lui sia arrabbiato proprio perché in qualche modo ne è vittima. Per questo secondo me dovrebbe chiedere alle educatrici di riferirle quali dinamiche si sono instaurate tra il suo bambino e gli amichetti indisciplinati. In generale, per aiutare Christian a controllare il sentimento negativo che evidentemente si agita in lui provi a dirgli una frase del tipo: “Mi rendo conto che tu sei molto arrabbiato e io vorrei fare qualcosa per mandarla via questa rabbia che, sono sicura, non ti fa stare bene. Proviamo a disegnarla su un foglio così capisco anche io come è fatta e cercherò di aiutarti a scacciarla”. Incoraggi poi il bambino a disegnare quello che sente, gli servirà a scaricare un po’ della tensione che mi pare abbia accumulato. Quando la rabbia avrà un volto (un mostro, un pesce, un dinosauro o anche solo uno scarabocchio rosso e nero, staremo a vedere quale sarà) chieda al bambino di ricacciarla indietro quando avverte che sta salendo per poi ordinargli di fare cose che non si devono fare: mordere, disobbedire, fare i dispetti. Di sicuro ci vorranno un po’ di tempo e un po’ di pazienza, però vedrà fin da subito che Christian proverà un certo sollievo nel sentirsi compreso, contenuto e guidato. Le consiglio anche di leggere ai suoi due gemellini delle fiabe, scegliendo tra quelle in cui il Bene riporta sempre una vittoria sul Male. Limiti al massimo la teelvisione e l’uso dei dispositivi tecnologici perché l’eventuale abuso può creare nervosismo e irritabilità. Mi scusi se ho aggiunto questo, magari i suoi bambini non usano mai né tablet né consolle, ma nel dubbio ho preferito specificarlo. Le raccomando anche di metterli a letto presto, perché un lungo sonno, a partire da massimo le nove di sera, favorisce la serenità e l’equilibrio dei bambini (oltre a contribuire a una crescita fisica armonica). Allo stesso modo, è importante che giochino il più possibile all’aria aperta, per accumulare quella stanchezza sana che spesso è premessa indispensabile per permettere a un bambino di addormentarsi rapidamente di sera e fare un lungo sonno ristoratore, senza interruzioni. Per quanto riguarda il fatto che il suo piccolo lei dia la colpa di tutto quello che di spiacevole gli accade, non mi meraviglia: le mamme sono sempre i parafulmini dei figli, a volte anche quando questi ultimi diventano grandi. Non se ne faccia un cruccio, ma cerchi di giudicare la situazione con leggerezza e un pizzico di senso dell’umorismo (so che non è facile, ma ci provi, aiuta, mi creda!). Mi scriva ancora se vuole, per farmi sapere come va. Tanti cari saluti.
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